Trick or Treat «Evil Needs Candy Too» [2006]
Trick or Treat
Titolo:
Evil Needs Candy Too
Nazione:
Italia
Formazione:
Alessandro Conti: voce
Luca Cabri: chitarra
Guido Benedetti: chitarra
Leone Villani Conti: basso
Stefano Soncio: batteria
Genere:
Durata:
49' 24"
Formato:
2006
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Avete presente che poco fa una band ha tentato di proporre il terzo capitolo della magica saga degli ’80 “Keeper Of The Seven Keys” concepita da una band sua omonima, gli Helloween? Ma sì che lo sapete, e sapete esattamente cosa intendo con questa frase… Bene, i Trick or Treat fanno quello che il mondo del metal intiero desiderava dagli odierni Helloween, ossia si impossessano appieno dello spirito dell’Happy Metal teutonico di quegli anni e sfornano un disco iper melodico, infarcito di brani veloci con doppia cassa a tuono, qualche mid tempo, un ballata e anche la suite articolata e dalle tinte epicheggianti in chiusura. Esattamente come tutti avrebbero voluto che fosse un Keeper parte terza degno di tale nome. E tutto questo lo fanno con indubbio stile e gusto! In queste poche righe ho scritto quelli che secondo me sono i migliori pregi ed anche il più grosso limite di questo platter, pregi e limiti che mai come in questo caso si trovano a coincidere quasi perfettamente. I Trick or Treat sono una band di Modena nata come tributo alle zucche di Amburgo, quelle dell’era Kiske, e dopo aver raccolto numerosi consensi con i loro show partoriscono un demo di musica propria, “Like Donald Duck”, che gli ha permesso poi di ottenere un contratto per la pubblicazione del qui presente “Evil Needs Candy Too”. Il disco si presenta con un artwork molto bello, carico di humor e quasi fumettistico, in perfetta linea con la proposta musicale dei cinque ( e che credo sia disegnato dallo stesso vocalist, ma potrei sbagliarmi…). Sulla copertina vediamo disegnato il terribile pozzo di “The Ring” intorno al quale ci sono 5 famigerati personaggi dell’Horror cinematografico, Samara, Jason, Pennywise (il clown protagonista di It), Freddy Krueger e un Gremlin, tutti impegnati a godersi qualche balocco, proprio come cita il titolo del CD. La produzione, per essere un debut, è di buon livello, con i suoni potenti, nitidi e ben bilanciati che riescono così a valorizzare la prestazione già buona di per sé dei musicisti. Questi cinque ragazzi mostrano infatti tutti una buona padronanza del proprio strumento, un buon gusto ed offrono una prova professionale e priva di pecche. La voce risulta essere potente, acuta e pulita come richiesto dal genere, è chiaro che il nume tutelare è Kiske, ma si evita il fastidioso effetto clone perché la voce di Alessandro è un po’ più “grossa” e possiede un timbro più scuro di quella del Maestro. Potrei descrivervi le caratteristiche del modo di suonare e di costruire i brani dei Trick or Treat ma direi cose che anche i muri sanno, infatti una volta che vi ho detto di immaginare il sound dei Keeper ho detto più o meno tutto…Certo i ragazzi attualizzano il suono e mettono in campo qualche soluzione che hai tempi dei Keeper era ancora là da venire, ma che è comunque pescata appieno dalla scena happy teutonica, EdGuy in testa. È questo che intendevo in apertura dicendo che i pregi ed i difetti qui coincidono. Il disco è un gran bel disco, è ben suonato e le canzoni sono dannatamente coinvolgenti e zuccherose proprio come quelle degli Helloween che furono. Il difetto è pressoché lo stesso: sono esattamente come gli Helloween che furono. Ora tutto sta a vedere cosa una persona cerca da un disco; infatti questo disco si ama o si odia sostanzialmente per gli stessi motivi. Se siete dei nostalgici delusi per l’ennesima volta dall’ultima uscita delle Zucche adorerete incredibilmente questo disco. Se invece già odiate l’Happy Metal, oppure pur non odiandolo ritenete inutile il ripercorrere le sonorità del passato e cercate qualcosa di “originale” e “nuovo” state lontanissimi da qui. I Trick or Treat sono onesti nella loro proposta e danno esattamente cosa ci si aspetta da loro, io non mi sento di biasimarli perché questa musica la fanno davvero bene, come poche altre volte mi è capitato di sentire, e consigliarli di rendere il più personale e attuale il proprio suono vorrebbe dire snaturarne l’essenza. Certo è fin troppo facile fare il paragone tra il loro lavoro e i due capisaldi del power; da questo paragone “Evil Needs Candy Too” non può che uscire sconfitto, ma comunque a testa alta, e non è poco. La media dei brani è piuttosto uniforme e alta, dopo una breve intro da “dolcetto o scherzetto”si parte subito alla grande con il trittico di apertura formato dallo speed giocoso della title track e di “Like Donald Duck”, assolutamente spassose, e dal mid tempo “Time For Us All” con le sue azzeccatissime melodie, i bei soli armonizzati (che caratterizzano un po’ tutti i brani, ma non c’era bisogno di dirlo vero?) e il finale dove il vocalist va su di ottava in ottava con precisione e potenza invidiabili. Da segnalare poi la cover di “Girls Just Wanna Have Fun” del caschetto platinato più famoso degli ’80, simpatica e con tutte le carte per far presa su tutti quelli che tanto metallari non sono.Il mid tempo “Joyful in Sadness” sfodera un assolo di basso in pieno “Eagle Fly Free” style e un ritornello arioso con una bella accelerazione ritmica mentre la ballata di rito “Sunday Morning in London” è carina e niente più, ma cresce pian piano dopo diversi ascolti. Scorrendo la tracklist troviamo “Who Will Save The Hero”, un mid tempo che fa tanto EdGuy e si stampa bene in testa dopo il primo passaggio. “Back as a Pet” è un altro mid tempo gioioso e catchy, mentre “Perfect Life”, che si muove ancora su metronomie medie, va ad adagiarsi su melodie più cupe e malinconiche. Come da tradizione il disco si chiude con un lungo brano sulla falsariga di Halloween e Keeper of the Seven Keys. Un brano ambizioso questo, con qualche reminescenza degli Stratovatius nelle melodie, ma a mio parere anche l’episodio meno riuscito del disco. Attenzione, non è un brutto pezzo, ma si perde un po’ nei vari riff e passaggi mancando di quel mordente che fa tenere alta l’attenzione per la considerevole durata di nove minuti e mezzo. Sono convinto che nel cuore di molti metaller, e di conseguenza anche nel mercato discografico, c’è posto per una band come i Trick or Treat, certo la concorrenza è agguerrita, ma se i ragazzi avranno fortuna e una buona promozione potrebbe pure essere che la Next Big Thing nel campo del metal teutonico che più teutonico non si può sia tutta tricolore e sarebbe una soddisfazione non da poco per i ragazzi e per la scena tutta. Se amate l’Happy Metal i Trick or Treat sono la band che aspettavate da anni!! Supportate!!
Track by Track
- It's Snack Time 60
- Evil Needs Candy Too 85
- Time For Us All 80
- Like Donald Duck 85
- Girls Just Wanna Have Fun 75
- Joyful in Sadness 80
- Sunday Morning In London 75
- Who Will Save The Hero 80
- Back As a Pet 80
- Perfect Life 75
- Back To Life 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 60
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
77Recensione di Maglor pubblicata il --. Articolo letto 3039 volte.
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