Trombe di Falloppio «Piante grasse» [2006]

Trombe Di Falloppio «Piante Grasse» | MetalWave.it Recensioni Autore:
FallenAngel »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2761

 

Band:
Trombe di Falloppio
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Titolo:
Piante grasse

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Falloppio :: voce
Strega :: chitarra
Ciffo :: chitarra
Allo :: basso
Flober :: batteria

 

Genere:

 

Durata:
43' 4"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con questo “Piante grasse” ritornano finalmente i torinesi Trombe di Falloppio, band di metal demenziale che che calca i palcoscenici italiani ormai da parecchi anni.
“Piante grasse” è il degno successore di “Povero diabulus” e segna i ritorno ufficiale del sound della band ai fasti metal del vecchio “Santi numi”.
Una delle caratteristiche peculiari delle Trombe è sempre stata quella di rivisitare brani hard rock e metal in versione demenziale ed anche questo caso non fa eccezione.
Si comincia con “Angelone” che altro non è “It’s my life” di Bon Jovi il cui testo tratta di un cane enorme di nome Angelone che riesce a fagocitare tutto ciò che lo circonda. L’esecuzione del brano è pressoché impeccabile in tutte le sue parti; punto di forza risultano essere i cori particolarmente curati in tutti i particolari con l’effetto di essere più incisivi di quelli della canzone originale.
“Vicks sinex” ci riporta al vecchio metal teutonico degli Scorpions con la loro “Big city nights”; il titolo fa già capire molto bene di cosa possa trattare il testo che, in alcuni casi riprende in parte quello di “Una sana scatarrata” presente nel loro precedente lavoro. La bellezza del brano in questione è la capacità metrica di chi compone i testi che si adattano perfettamente al tappeto musicale creato dagli altri strumenti.
Con la titletrack “Piante grasse” passiamo ad un blue’s con la cover di “That’s life”, brano rivisitato anche da David Lee Roth negli anni ’90. La breve canzone è una perla che sarà apprezzata soprattutto dagli ascoltatori più attempati.
Molto piacevole risulta essere anche “Ho il culo basso” grazie all’ottimo tiro musicale e al testo particolarmente originale e divertente.
Il brano “Rane fritte”, che riprende “Running Free” degli Iron Maiden è probabilmente il brano che può rendere maggiormente dal vivo dal momento che presenta un notevole tiro e dei cori che possono facilmente essere cantati dal pubblico.
Decisamente diverso dal punto di vista musicale è invece “Siete tutti uguali”, cover di “Ogni volta” di Vasco Rossi, un brano che stacca dalla potenza degli altri ma che rende lo stesso bene grazie ad un testo capibilissimo e molto divertente.
Ci spostiamo nel grunge con “Hulk” di nirvaniana memoria che però non riesce a convincere particolarmente, forse perché personalmente non ho mai apprezzato nemmeno l’originale. Il testo è piuttosto piacevole ma riesce a strappare solo uno stentato sorriso.
Le Trombe ci fanno capire che sono abili a suonare anche il punk più moderno; infatti con “Barbadura” che altro non è che “Basket case” dei Green Day che viene però suonata con un ritmo migliore ed un cantato maggiormente incisivo e più adatto alla musica di quello originale.
Questo “Piante grasse” è quindi un graditissimo ritorno delle Trombe di Falloppio, band che non ha mai raggiunto il successo che meritano, dal momento che parliamo di ottimi musicisti. Non è per nulla semplice scrivere musica demenziale non banale, ma questi torinesi ci riescono e centrano in pieno il scopo senza cadute di stile rilevanti.

Track by Track
  1. Intro 80
  2. Angelone 90
  3. Vicks sinex 94
  4. Piante grasse 83
  5. Ho il culo basso 78
  6. Coito col nylon 75
  7. Rane fritte 85
  8. Siete tutti uguali 80
  9. Iguano 73
  10. Hulk 64
  11. Merenda sinoira 68
  12. Barbadura 85
  13. Angelone (remix) 82
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 88
  • Originalità: 93
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
82

 

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