Ultima «Bloom The Ego» [2023]

Ultima «Bloom The Ego» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
24.05.2024

 

Visualizzazioni:
391

 

Band:
Ultima
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Titolo:
Bloom The Ego

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Matteo Toffanin :: Vocals
Patrik Roncolato :: Lead Guitar
Massimo Forestan :: Rhythm Guitar
Matteo Polonio :: Bass
Jacopo Ceretta :: Drums

 

Genere:
Progressive Djent

 

Durata:
36' 43"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
29.06.2023

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Non male il disco di debutto degli Ultima, band italiana di cui non so la provenienza, che in poco meno di 37 minuti riesce a consegnarci un disco djent abbastanza variegato per soddisfarci, evitando per fortuna il solito cliché della band djent tutto chitarre a 8 corde se non di più, fraseggi su tre tasti e due corde, e qualità sonora tanto pulita quanto troppo perfettina e pertanto senza una propria personalità.
Intendiamoci: gli Ultima comunque non riscrivono la storia del genere musicale, ma perlomeno qualcosa di buono riescono a farcelo sentire, tra le poliritmie pazze di “Wolves” e i riffs di “Hybrid peach”, anche se il momento migliore di questo disco è secondo me dato da “My story is yours”, l’episodio dove le influenze più melodiche e con voce pulita vanno a coniugarsi nel migliore dei modi con quelle più dure e tipicamente djenty, per un risultato che va a eccellere e che mi lascia soddisfatto. Peccato solo per alcuni scivoloni compositivi dove invece il sound degli Ultima va ingarbugliandosi un po’ troppo, finendo per mandare il brano fuori strada, come “Four mornings”, mentre altre volte il senso melodico è un po’ cheap, come in “Bottleneck” o in “I won’t hide”, la prima delle quali possiede un ritornello un po’ banalotto, mentre la seconda di quelle dette semplicemente non mi suona avere delle idee musicali particolari. E concluderei la lista dei difetti con una voce che francamente a volte poteva essere equalizzata un po’ meglio tra gli altri strumenti, ma anche così non ci lamentiamo.
In conclusione, il Djent è un genere musicale molto settoriale, caratterizzato da limiti musicali troppo ferrei e che forzano le bands a suonare troppo simili, ma per fortuna qui si sente il giusto tocco di varietà musicale. Ben fatto.

Track by Track
  1. Out of bounds 70
  2. I won't hide 65
  3. Wolves 75
  4. Kids 65
  5. Mammoth - Intermezzo S.V.
  6. Four mornings 60
  7. Bottleneck 60
  8. Hybrid peach 70
  9. My story is yours 75
  10. The seraph 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Snarl pubblicata il 24.05.2024. Articolo letto 391 volte.

 

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