Under «Black Horizon» [2022]

Under «Black Horizon» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
22.02.2023

 

Visualizzazioni:
464

 

Band:
Under
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Titolo:
Black Horizon

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Under :: All instruments

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
40' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
07.11.2022

 

Etichetta:
M.A. Production
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Under sono una one mand band di Roma, di cui qua e là ho già recensito qualcosa, e che arriva con questo “Black Horizon” al proprio quarto album, e sin dalla biografia appare evidente lo sforzo di Under di suonare il più possibile in maniera old school black metal, con tanto di registrazione all’antica da amplificatori, e non digitale. E da questo punto di vista non c’è che dire: “Black horizon” suona certamente come un disco black metal prima dell’era digitale. Peccato, purtroppo, che il resto è un susseguirsi di luci e ombre, a livello compositivo.
Se infatti vi state chiedendo che tipo di black metal suona Under, la risposta non consiste in qualcosa alla Darkthrone, quanto piuttosto in qualcosa abbastanza eterogeneo e a grandi linee atmosferico, a volte che si rifà al mood gelato di “Frozen black mirror”, dal tipo vagamente depressive, e altre volte invece decisamente più epico, come in “Purple skies”, senza dimenticare momenti più solenni come “The seal of blood”, per finire in momenti i cui riffs hanno poco o niente di black metal (vedasi “Among the graves”), o quantomeno l’utilizzo di riffs o arrangiamenti semplici non aiuta il brano a decollare, col risultato che a volte comunque il brano riesce a funzionare, ed altre volte no. E non manca la strana scelta di fare un brano strumentale di ben nove minuti, non male ma anche molto prolisso e alla fine non fondamentalmente come Black deep space”.
“Black Horizon” è questo. È un disco certamente underground e che forse vuole giocare a suonare retro, ma i riffs di quest’album sono costantemente troppo semplici e non c’è un vero e proprio sound definito, che invece suona abbastanza con le influenze scollate tra di loro. E questi difetti sinceramente si fanno sentire, anche per una certa mancanza di velocità e una certa mancanza d’ispirazione nelle parti più atmosferiche (ho preferito quelle più veloci, onestamente), e si fanno sentire talmente tanto che il disco a volte è bello, ma altre volte è cheesy, suona altalenante e a volte sembra messo su quasi alla buona, per un risultato che per voler suonare old school, secondo me esagera pure troppo in questo, andando a suonare molto, troppo di nicchia, senza che ti rimanga molto dopo l’ascolto del cd. Per completisti.

Track by Track
  1. Frozen black mirror 65
  2. The mid autumn wolf 65
  3. Purple skies 70
  4. Among the graves 55
  5. Black deep space - Intermezzo S.V.
  6. The seal of blood 65
  7. November of ice and darkness 65
  8. The desert of dead leaves 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Snarl pubblicata il 22.02.2023. Articolo letto 464 volte.

 

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