Underwell «Plan Your Rebirth» [2010]

Underwell «Plan Your Rebirth» | MetalWave.it Recensioni Autore:
susie ramone »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2192

 

Band:
Underwell
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Titolo:
Plan Your Rebirth

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Marshmallow (vocals), Theo (guitar), Bertuzz (guitar), Dave (bass) E Tiaz (drums)

 

Genere:

 

Durata:
37' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I disinvolti cambi di voce - dal pulito allo scream, fino al growl - costituiscono la cifra stilistica degli Underwell, band metalcore/post-hardcore con venature death-metal. "Plan your rebirth" è l'album d'esordio dei cinque musicisti di Pavia: lavoro pubblicato nel 2010 per la Worm Hole Death. E già questo la dice lunga. Infatti il livello di preparazione tecnica e compositiva che si evince dalle dieci tracce è alto. La voce di Marshmallow spicca, anzi si potrebbe dire "regna" sul tessuto sonoro realizzato dal batterista Tiaz, dai chitarristi Theo e Bertuz e dal bassista Dave. Che seguono appunto il poliedrico Marshmallow costruendo cambi di stile continui. Dall'hard-core della song "Deception", che ricorda gli anni '90 dei Rage Against the Machine, agli inserti tipicamente death-metal contenuti in "Head will die". Un brano questo, più convincente del primo: rabbioso e ispirato, in cui emerge la romantica malinconia per un mondo perduto. Emozione che permea in modo più intenso "The World of Pain", in un arpeggio che sembra richiamare i gloriosi Sentenced e che si trasforma in un lungo, espressivo assolo.
L'influenza dei R.A.T.M., punto di inizio del percorso musicale degli Underwell, si evince altresì nelle tematiche affrontate in questo album: la preconizzata fine del sistema capitalista gestito da un'oligarchia che detiene le sorti dei popoli e la necessità di costruire un nuovo mondo possibile.
Dopo "A Shadow in the light" e "Sick Youth che, insieme a "Deception" abbassano leggermente il livello complessivo dell'album per la loro semplicità un pò eccessiva in alcuni momenti, si arriva a "Bye Bye Black Bird". Interessante l'apertura con batteria e riff Metallica style. Immancabili ma decisamente più frequenti sono in questa bella, complessa e articolata song i cambi di struttura e di ritmo (da notare il lungo assolo della chitarra solista). Ed è qui che irrompe la caratteristica essenziale degli Underwell: i continui cambi di stile in una stessa canzone. Che da un lato denota talento tecnico e compositivo ma dall'altro da pregio connotante potrebbe diventare un limite se non lo si riesce a dosare.
"Clean Cut Skin", poi, è la dimostrazione lapalissiana che gli Underwell hanno tutte le carte in regola per brillare, anzi per esplodere nel mondo musicale: ritornano più prepotenti e scatenate le influenze alla R.A.T.M. Uno stile vocale più definito, una giusta sintesi di scream e growl contraddistingue "The healing", dal ritmo quasi dark - il dark di quel geniaccio di Robert Smith per intenderci -. Una song dunque più armonica, anche nei cambi di struttura. Imponente e maestosa come il metal finlandese. La sua melodia ricorda quella de "La Glaciazione" dei Subsonica.
Uno scream rabbioso e polemico, oltre che interminabile, apre invece "Round 3". Qui la voce di Marshmallow decreta il suo "assoluto dominio", fino alla fine. Una song ispirata, questa, in cui emerge anche la potenza della batteria. A chiudere "Plan Your Rebirth" ecco "The God's Anxiety ", pezzo anche questo notevole, contrassegnato dall'essenza degli Underwell, ossia i cambi di stile vocale e musicale che -ripetiamo- se ben dosati, possono davvero costituire la carta vincente per questo nuovo gruppo.

Track by Track
  1. The Deception 60
  2. Head Will Die 80
  3. The World of Pain 80
  4. A Shadow in the Night 60
  5. Sick Youth 65
  6. Bye Bye Black Bird 85
  7. Clean Cut Skin 85
  8. The Healing 90
  9. Round 3 90
  10. The God's Anxiety 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
79

 

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