Urna «Mors Principium Est» [2013]

Urna «Mors Principium Est» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
19.02.2014

 

Visualizzazioni:
2291

 

Band:
Urna
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Titolo:
Mors Principium Est

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
MZ :: Guitars, Programming
RM :: Vocals
Eon[0] :: Bass

 

Genere:
Doom / Black Metal

 

Durata:
52' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:
ATMF
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dai e dai, gli Urna e la ATMF in questi anni hanno dato luogo a un sodalizio discografico valido e potente, con il quale la band cagliaritana funeral doom si è fatta notare nell’underground. Merito forse anche di MZ e della sua appartenenza a diverse bands.
Bene: “Mors principium est” è il quarto album di questa band, che propone ancora una volta una resa sonora sfocata, ma qui si va oltre, con molti degli strumenti resi diafani e quasi senza spigoli, con una chitarra lasciata a ruggire in sottofondo insieme alla voce, per un sound parecchio soffuso e avvolgente ma anche un po’ troppo ovattato e a volte difficilmente intellegibile. La voglia di osare in fase di registrazione è invece bilanciata da una musica tipicamente funeral doom in stile Catacomb, dal mood a volte misterioso, raramente sinistro e più spesso dotato di un certo respiro delle composizioni che rendono le canzoni ariose, pur non dando mai degli slanci particolari musicali. Per questo motivo il disco è apprezzabile: per la massività di questi moods, da sempre punto di forza della band, che risultano evidenti nella quarta canzone, e anche la seconda non è per niente male, con un feeling arido ma anche vagamente mistico.
A controbilanciare la globale riuscita dell’album ci sono tuttavia un paio di difetti: anzitutto, che qui c’è la drum machine si sente, e tanto pure. Non tanto per i suoni, ma perché alla band manca un vero motore ritmico, quella marcia in più proveniente da idee del batterista che avrebbe solo reso il disco più vario, e invece ci troviamo davanti a un drumming basilare e trascinatissimo per tutto l’album, e questo si sente in maniera impietosa quando la band prova a uscire dal recinto del funeral doom. E non solo si sente: in quei casi la band perde tantissima efficacia, come nelle parti veloci della quinta canzone, che (come nei dischi post black metal) suonano forzatissime e per niente necessarie, ma soprattutto sono distrutte da una qualità sonora e un drum programming per niente all’altezza.
In generale, “Mors Principium est” conferma la mia impressione sugli Urna: buona band, capace di scrivere belle cose, ma che ha sempre patito alcune scarse attenzioni ai dettagli, e che per voler cambiare il mood delle canzoni, a volte finisce per esagerare. L’album è bello, davvero bello, possiede almeno 3 canzoni (la prima, la seconda e la quarta) davvero godibili e apprezzabili dagli amanti del funeral doom, del depressive e magari anche da qualche amante del gothic/doom, ma è e resta un album dal forte sapore underground, di nicchia. Il che potrebbe anche essere visto come un vantaggio. Il mio consiglio? Merita un ascolto e l’attenzione dai fanatici dei generi suddetti, contando che non ci troviamo di fronte ai nuovi Catacomb.

Track by Track
  1. Omnis infinita mens est gremium et sepolcrum universi 70
  2. Ego sum templum et principium omniae rei 70
  3. Intermezzo 70
  4. Octo sunt grados ad capere fine cycli magni 75
  5. 137 = 73 + 64 55
  6. Fui Sum Ero 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
69

 

Recensione di Snarl pubblicata il 19.02.2014. Articolo letto 2291 volte.

 

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