Veratrum «Sentieri Dimenticati» [2013]

Veratrum «Sentieri Dimenticati» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
07.05.2013

 

Visualizzazioni:
2847

 

Band:
Veratrum
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Titolo:
Sentieri Dimenticati

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Haiwas -Voice, Guitar
Caim - Guitar
Marchosias - Bass
Sabnok - Drums

 

Genere:
Death / Black Metal

 

Durata:
0' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
11.03.2013

 

Etichetta:
Buil2kill Records
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Distribuzione:
Audioglobe
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Code7 Distribution
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Season of Mist Distribution
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Agenzia di Promozione:
Nadir Promotion
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Recensione

I bergamaschi Veratrum ristampano il full length di debutto “Sentieri Dimenticati” originariamente uscito nel 2012 autoprodotto, e ora uscito per la Buil2kill Records, proponendoci 10 tracce per 35 minuti circa di ciò che viene definito death/black. Ed in effetti in questo disco abbiamo appunto del death metal di stampo americano, debitore alla lontana ai Nile e ai Behemoth per l’evocatività di certe atmosfere e più sullo stile dei secondi per molti riffs, che sono molto meno intricati di quelli dei Nile, mentre di black non ci trovo praticamente niente.
Ma il risultato com’è? In poche parole, appena sufficiente. Sì ok, la qualità sonora è molto buona, La veste grafica è avvincente anche se molto photoshoppata e anche non molto significativa, le qualità tecniche ci sono, ma ciò che manca in maniera quasi endemica in questo “Sentieri Dimenticati” è la personalità musicale. Per quanto siano presenti in scaletta belle canzoni come “I trionfi più grandi”, più equilibrata e con una buona compattezza generale, oppure “Ritorno ad Atlantide” che ammalia per un buon chorus cantabile e la conclusiva “Agarthi”, più compatta, il resto dei brani dà più che altro l’impressione che i Veratrum sanno a memoria gli ultimi lavori dei Behemoth e anche di avere imparato a rifare qualche intermezzo alla Nile, ma anche che di questa loro influenza musicale sono vittime più che padroni, e anzi quando provano ad aggiungere qualche idea loro, scadono nel manieristico, nel banale o comunque nel già sentito dai loro numi tutelari. Ne sono esempi il chorus pulito di “Ars Goetia”, decisamente inopportuno e dal taglio più death melodico, gli assoli troppo melodici che non aggiungono brutalità, e la netta predominanza di tempi medio lenti, che non cuoce le orecchie dell’ascoltatore bisognoso di brutalità e che rende la proposta musicale dei Veratrum standardizzata, tra l’altro condita da alcuni riffs meno a fuoco che si avvicinano pericolosamente a sonorità deathcore (come quello a 2:50 di “Agarthi”).
In altre parole, death metal oscuro che però di oscuro ha poco, alcune belle canzoni, prova vocale nella norma, personalità non pervenuta o non apprezzabile a sufficienza e brutalità contenuta. I Veratrum hanno fatto un disco che fa presagire bene per il futuro e con spunti interessanti, ma che al momento ha troppe qualità ancora da sviluppare e che pecca di personalità, annacquata negli stereotipi delle bands suddette.
Il giudizio finale rispecchia una media compositiva buona, ma la pochissima personalità distrugge molto di questo disco e poco rimane di ciò che san fare questi bergamaschi dopo che si sono sentiti i loro numi tutelari.

Track by Track
  1. La voce del silenzio 60
  2. Uomo 50
  3. Lo sventramento dei guardiani della terra cava 50
  4. I trionfi più grandi 75
  5. Ars Goetia 65
  6. I Bracieri del tempio di Thot 60
  7. Ritorno ad Atlantide 75
  8. Orizzonte 60
  9. Thule 65
  10. Agarthi 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 25
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
61

 

Recensione di Snarl pubblicata il 07.05.2013. Articolo letto 2847 volte.

 

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