Vexovoid «Call of the Starforger» [2017]

Vexovoid «Call Of The Starforger» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
10.02.2018

 

Visualizzazioni:
2782

 

Band:
Vexovoid
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Titolo:
Call of the Starforger

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Danny :: Bass, Vocals;
- Leo :: Guitars Lead, Rhythm;
- Mattia :: Drums;

 

Genere:
Progressive Thrash Metal

 

Durata:
47' 46"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
11.12.2017

 

Etichetta:
Eartquake Terror Noise
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Divertente e fantasioso è questo debut album del trio toscano dei Vexovoid intitolato “Call Of The Starforger” che sin dai primi momenti di ascolti offre una certa compiutezza sia sotto il profilo strutturale che su quello personale. Non tardano certo ad emergere quelli che sono i principali elementi a cui la band si ispira e che rendono decisamente appagante il contenuto del disco facendo distaccare il trio dal classico sentito e risentito. Al di là di ritmiche spaccatimpani accelerate classiche, i riff si propagano incessantemente offrendo oltretutto dei particolari stacchi generati dall’inserimento di elementi evolutivi e melodici che denotano una certa abilità compositiva. A rendere ulteriormente piacevole il debutto è anche una discreta produzione alle spalle che ben riesce a mettere in evidenza al meglio l’indole della band con tutto il suo tecnicismo. Il trio parte come una scheggia con l’opener di media lunghezza “Omega Virus” per poi offrire una esemplare quanto tecnica prova sulla successiva “Infinite Collector”; dai toni iniziali particolarmente melodici e molto meno tirati è “Quantic Rupture” apprezzabile per la fantasiosa andatura ben ritmata, non esasperata, e allo stesso tempo assai melodica; anche “Waking Mars” offre uno spunto iniziale particolarmente vicino al precedente ascolto ma poi tramuta il proprio assetto per offrire un classico thrash metal di tutto rispetto; elementi space fanno da sottofondo all’apertura acustica dello splendido “Galaxy’s Echoes” un particolare thrash ricco di variazioni ritmiche e particolarmente fantasioso nei contenuti; la particolare vena creativa della band che difficilmente tende ad offrire motivo per far calare l’attenzione dell’ascoltatore si propaga ancora anche con la cattivissima ma nuovamente ricca di refrain e annessi virtuosismi ritmici di chitarra è “Prophet Of The Void” oltre alle successive “Hexaspark Fortress” e “Dead Planets Throne”, brani questi dai contenuti tirati ma appena meno aggressivi del precedente; quanto al conclusivo “The Starforger” rappresenta un altro esempio che si può vivere di thrash ma anche di un qualcosa di totalmente personale e decisamente piacevole all’ascolto. Un disco completo, ben fatto oltre che assolutamente personale nei contenuti.

Track by Track
  1. Omega Virus 80
  2. Infinite Collector 80
  3. Quantic Rupture S.V.
  4. Waking Mars 80
  5. Galaxy's Echoes 80
  6. Prophet of the Void 80
  7. Hexaspark Fortress 80
  8. Dead Planets Throne 80
  9. The Starforger 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
81

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 10.02.2018. Articolo letto 2782 volte.

 

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