Void 00 «Void» [2015]

Void 00 «Void» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
24.10.2015

 

Visualizzazioni:
1363

 

Band:
Void 00
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Titolo:
Void

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Marco Cappannini :: Guitar, electronics;
- Ciro Salemi :: Vocals, Filters, curses, electronics;
- Alessandro :: Bass;
- Mattia :: Drums;

 

Genere:
Voodoo Core

 

Durata:
35' 44"

 

Formato:
Vinile 12"

 

Data di Uscita:
04.10.2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Sono di Ancona i Void 00 e ci presentano il loro primo Lp di quattro brani intitolato “Void” dichiarandosi compositori di un genere musicale definito voodoo core che racchiude al suo interno una pluralità di generi con particolare riferimento a sonorità prettamente miste tra core, doom e black metal. La band, quasi per scherzo, prende corpo nel 2008 poi con i classici mutamenti interni e cambi di line up, si consolida sino all’attuale formazione che ha dato alla luce questo particolarissimo disco. In effetti l’ascolto nella sua mezz’ora di durata, fa emergere sonorità decomposte, quasi snodate, che nella loro ritmica lenta e melmosa danno spazio ad una esecuzione prettamente urlata in scream e growl; non è difficile comunque percepire altri elementi anche di matrice black dati prevalentemente dal sound quasi oscuro, ai limiti dell’isolato, che di tanto in tanto propone anche momenti lievemente più accelerati. L’intero lavoro è una sorta di smarrimento e disagio nello stesso tempo, ci si cala in dimensioni catartiche pregne di astrattezza unificata ad echi che spaziano tra l’immaginario ed il reale. La finalità proposta dalla band è quella di rigenerare l’interiorità di ognuno attraverso una sorta di riempimento spirituale per creare quella sensazione quasi materiale tra abisso e oscurità. I primo dei quattro brani “Venomous Wind” una parodia lunga e lenta dove a prevalere è un sound inizialmente pacato che poi cede il passo ad una andatura dalle sonorità molto confuse e lente successivamente più armonizzate inebriate dalla parte cantata che si distingue per la sua brutalità; “Seventh Seal” offre una ritmica più movimentata rispetto al brano precedente dove la parte cantata urlata appare quasi ovattata ma nel complesso non offre nulla di attraente; cambiando lato dell’Lp non si ravvisano cambiamenti significativi, con “Pleasant Trip” si ha una partenza quasi a singhiozzo che poi viene sostituita da un andatura catartica, quasi in semi drone, dove il cantato, ancora una volta, in una sorta di scream tende a modulare l’attenzione su se stesso lasciando l’ascoltatore quasi stordito tra l’effetto dell’andatura strumentale e lo stesso cantato; il secondo lato termina con “Nothing” dalla partenza oscura e dalle sonorità desolanti che si cimentano in una sorta di lamentio che a poco a poco musicalmente dà vita ad una sorta di doom che poi muta di grind core sempre oscuro e modulato. Il lavoro proposto dalla band, pur rappresentando un genere a sé e dalla stessa definito “voodoo core”, non appare complessivamente di facile apprendimento; le andature lente generano sonorità che appaiono, in alcuni casi, troppo stabili, quasi ipnotiche che a lungo andare si rilevano un po’ monotone e confuse; va comunque apprezzata l’unicità del genere.

Track by Track
  1. Venomous Wind 60
  2. Seventh Seal 55
  3. Pleasant Trip 55
  4. Nothing 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
59

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 24.10.2015. Articolo letto 1363 volte.

 

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