Voland «Voland 2» [2018]

Voland «Voland 2» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
28.08.2018

 

Visualizzazioni:
1295

 

Band:
Voland
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Titolo:
Voland 2

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Haiwas :: Instruments;
- Rimmon :: Vocals;

 

Genere:
Symphonic Black Metal

 

Durata:
20' 9"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
10.08.2018

 

Etichetta:
Masked Dead Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Formatisi oltre una decade fa i nostrani Voland rilasciano oggi questo secondo Ep di quattro tracce “Voland 2”, successore dell’omonimo debutto del 2016, offrendo un quadro compositivo in chiave black metal symphonic, cantato in lingua madre ma con versi in lingua russa, il cui intento principale è proteso alla realizzazione di una storia mista tra tragicità e religiosità attraverso un sound ricco di pathos e rievocante scenari epici dai tratti intensi. La parte cantata offre uno scream misto ad un clean di matrice eroica spesso supportato da corali; sostanzialmente quanto realizzato, da un lato, risulta in linea con quelli che sono i tratti salienti del genere e quindi molto spesso chitarre ronzanti e ritmiche accelerate all’ennesima potenza unificate in questo contento ad immancabili elementi di matrice epica e sinfonica; dall’altro, nella sua particolare stesura, il lavoro si pone in una via di mezzo tra epicità e black metal lasciando l’ascoltatore nel beneficio del dubbio su quale debba essere il genere su cui fare maggiore affidamento. L’apertura dell’Ep è affidata a “1917” dove inevitabilmente viene richiamata all’attenzione dell’ascoltatore la scia della rivoluzione russa con tutta la sua maestosità offerta da una intensa quanto epica andatura di matrice sinfonica; a seguire “Ottobre”, una sfuriata nel caratteristico quanto gelido black metal sinfonico all’interno del quale non mancano passaggi più melodici ch fanno la differenza; segue poi “Dubina” un brano che apre con una registrazione russa frutto di una canzone maschile della prima metà del secolo scorso dalle cui fonti va a prendere corpo un’altra partitura di black metal sinfonico con un motivo strutturale quasi impossibile da dimenticare; chiude l’Ep il conclusivo strumentale “Outro” tra violini, orchestre di strada e annessa gente di passaggio. Una band il cui quadro compositivo, singolare nei contenuti, merita comunque un certo rispetto offrendo interessanti quanto stravaganti spunti compositivi su cui poter contare.

Track by Track
  1. 1917 65
  2. Ottobre 65
  3. Dubina 70
  4. Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 28.08.2018. Articolo letto 1295 volte.

 

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