Voodoo Highway «Broken Uncle's Inn» [2011]

Voodoo Highway «Broken Uncle's Inn» | MetalWave.it Recensioni Autore:
theclairvoyant »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2495

 

Band:
Voodoo Highway
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Titolo:
Broken Uncle's Inn

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Federico Di Marco - vocals, guitar
Matteo Bizzarri - guitar, backing vocals
Filippo Cavallini - bass, backing vocals
Lorenzo Gollini - drums
Alessandro Duo - organ, guitar, backing vocals

 

Genere:

 

Durata:
40' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

"Broken Uncle’s Inn", album d’esordio dei rockers Voodoo Highway, ribatte fortemente il martello sull’incudine dell’hard rock più classico sin dalla opener “Till It Bleeds”, in estremo stile Deep Purple. Durante ogni ascolto la registrazione risulta scorrevole ed orecchiabile, scandita da un sound di qualità decisamente più che buona ottenuta dalla registrazione ai Sonika Studios di Ferrara e dal mixaggio ai Domination Studios di San Marino. Definiti da Craig Gruber (Elf, Black Sabbath, Gary Moore, Rainbow) i nuovi Deep Purple, questi cinque ragazzi si rimboccano le maniche cercando di comporre qualcosa di innovativo in un genere da decenni ripercorso da molti, ed anche se inevitabilmente durante l’ascolto alcuni riff danno l’idea di essere già stati ascoltati, in linea di massima devo dire che sono riusciti a distinguersi dalla massa per quanto consentito dalla ormai rodata longevità della categoria.
Brani come “J.C. Superfuck” o “Running Around” ritengo siano ottime tracce che in sede live possono far cantare e ballare facilmente il pubblico, anche al primo ascolto, così come è da annotare l’immancabile ballad “Heaven With No Stars”. I riff di chitarra, che spesso e volentieri si armonizzano con l’ organo, mantengono vivo l’ascolto con numerosi cambi di tempo e stacchi, come ad esempio durante la quinta traccia, “Window”; a livello di sound, volendoli catalogare, potrei considerarli un mix tra Airbourne, Deep Purple e Whitesnake, principalmente. Entusiasmante anche la title-track, che mantiene alto il ritmo, portando questa band, che da molti è ritenuta una giovane promessa, ad ottenere un full-lenght potente e melodico in grado di far saltare i fans senza annoiarli. A livello tecnico abbiamo l’ottima chitarra solista di Matteo Bizzarri accompagnata dalla ritmica di Federico Di Marco (che è anche il cantante principale), mentre a sostenere la linea di basso troviamo Filippo Cavallini; a concludere, Lorenzo Gollini alla batteria ed Alessandro Duo all’organo Hammond (oltre che ad alcune linee di chitarra). Da far notare che ad eccezione della drum machine, tutti i membri della band svolgono i controcanti ed i cori, dando un punto in più sulla parte tecnica ai numerosi già presenti nella giovanissima carriera di questi emiliani. La chiusura di questo debut album è lasciata ad altre due tracce dal sound massiccio e melodico; la prima è “Gasoline Woman”, dal ritornello di facile assimilazione e la seconda è “In Fact It’s The Worst”.
Concludendo ritengo sia un buon album per chi ama le sonorità anni ’70 tipiche dell’hard rock, avendo niente di più e niente di meno di molti altri classici del genere e possedendo inoltre una valida struttura tecnico/compositiva. Attendendo di ascoltarli in sede live per testare il loro sound rockeggiante, riascoltiamo questo disco nella speranza che venga superato in meglio dal suo successore.

Track by Track
  1. Intro (Since 1972) 50
  2. Till It Bleeds 75
  3. The Fire Will Burn Away 75
  4. J.C. Superfuck 95
  5. Window 80
  6. Running Around 80
  7. Broken Uncle's Inn 85
  8. Heaven With No Stars 80
  9. Gasoline Woman 95
  10. In Fact It's The Worst 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
80

 

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