Wardrum «Desolation» [2012]

Wardrum «Desolation» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Karmator »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1474

 

Band:
Wardrum
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Titolo:
Desolation

 

Nazione:
Grecia

 

Formazione:
Yannis Papadopoulos - Vocals
Kosta Vreto - Guitar
Kostas Scandalis - Bass
Stergios Kourou - Drums

 

Genere:

 

Durata:
55' 39"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Voliamo in Grecia per assaporarci un bel boccale di Heavy Metal con i Wardrum. Nonostante la crisi imperversi sul piccolo stato mediterraneo, a questa band metal non importa e sforna il suo secondo full-leght "Desolation". Rinnovati dalla new entry vocale Yannis Papadopoulos ci propongono un album composto da 12 brani scritti subito dopo la release del loro debutto "Spadework". Si comincia con "Unforgivin", una partenza mistica e carica di adrenalina. Esplode in pochi secondi con un ottimo lavoro di batteria che accompagna l'entrata alle chitarre. Suoni medioevali e magici ci aiutano a mandare giù questo primo sorso di Epic Metal greco. Tecnica e fantasia non mancano proprio!! Anche l'assolo merita moltissimo, elaborato, colmo di suoni e ben eseguito. "Sign of Treason" invece cambia totalmente la nostra strada. Un ritmo più Thrash metal moderno con la bellissima voce di Yannis. Le chitarre sprigionano potenza distorta e il ritornello ci riporta in quel mondo surreale che solo l'Epic metal può creare. "Parental" ci porta ancora in un nuovo mondo. Ricordi di Judas Priest echeggiano in questo brano, senza paura i Wardrum cercano di esplorare più sonorità possibili per non far risultare il loro cammino noioso e piatto. Davvero apprezzabile e finora scelta azzeccata compiuta al 100% senza nessun problema. "Common Ground" e ancora si sentono tra le nostre papille uditive i buon vecchi anni 80, con le prime heavy metal band. Una bellissima esplorazione per farci capire che i Greci sanno gestire senza alcuna difficoltà davvero disparati generi metal. "Tide Lakes" con una trionfante chitarra ci apre il quinto capitolo della fiaba "Desolation". Diversamente elaborata ci propongono una sotto specie di ballad costruita da una chitarra distorta e una pulita che insieme alla batteria e alla voce creano un'atmosfera davvero unica. Il ritornello giustamente ci riporta nei monti greci medioevali soggetti a continue lotte e battaglie. Con "Higher Sky" è il momento di spostarci un po' più in qua nella storia del Metallo!! Influenzata dagli Iron Maiden metà anni 90, picchiano duramente sulle 6 corde e sulle pelli per un momento di puro sfogo di pogo e headbanging. "F.A.I.T.H." continua sulla falsa riga della sua predecessore senza essere però ripetitiva o banale. Veloce e senza essere troppo cattiva si addentra tra le nostre orecchie per non mollarci più. Sempre ottimi gli stacchi tra il riff e il ritornello. Si possono assaggiare in una stessa traccia davvero una miriade di elementi diversi uniti in modo, credo, ancestrale. "Urban Storm" con un intro davvero incredibile tra assoli di batteria e chitarra ci portano sul pianeta chiamato "tecnica". Tempistiche killer e lavoro maniacale da parte di Stergios e Kosta. Che dire, altro capolavoro. "No Retreat", preparatevi perché la strada è impervia e in questa traccia non si può riposare. Ancora una volta spingono sull'acceleratore e inseriscono la sesta. Velocità e tecnica la fanno da padrone e se non riusciamo a stare al loro passo, saremo travolti senza scampo dall'oplita greca. Siamo quasi giunti alla fine, quasi però e "Abound In Nothing" ce lo dimostra senza alcun problema. Si torna, dopo un assalto frontale, alle tipiche sonorità Epic, ci rilassano grazie alle mistiche immagini che evocano con la loro musica. "Sailing Away" invece spinge ancora senza pietà. Molto heavy e molto bella ci porta "dolcemente" verso la conclusione di "Desolation" (che il titolo voglia esprimere qualcosa sulla situazione odierna della Grecia?). Infine tocca a colei che chiude i battenti "Rainy Day". Con la dodicesima traccia molto Epic Metal si conclude un album davvero variegato e di una qualità sia di registrazione che di idee notevole. Una boccata davvero di puro ossigeno per il genere in questione. Una band che ha saputo grazie solo alla loro bravura tecnica a giocare con gli elementi e a dimostrare che in uno stesso album si possono inserire davvero migliaia di suoni differenti pur restando in una determinata famiglia del metallo. Complimenti vivissimi e sapendo che ad agosto saranno sul Second Stage al Metal Camp sarà l'opportunità di constatare se dal vivo sapranno dimostrare il loro valore.

Track by Track
  1. Unforgiving 90
  2. Sign of Treason 90
  3. Parental 90
  4. Common Ground 90
  5. Tide Lakes 95
  6. Higher Sky 90
  7. F.A.I.T.H. 95
  8. Urban Storm 95
  9. No Retreat 90
  10. Abound In Nothing 90
  11. Sailing Away 95
  12. Rainy Day 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
90

 

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