Whiskey & Funeral «The Arrive Of Chaos» [2009]
Whiskey & Funeral
Titolo:
The Arrive Of Chaos
Nazione:
Italia
Formazione:
Maurizio Montagna :: Batteria
Stefano Montagna :: Chitarra
Andrei Francesco :: Basso
Fulvio Icb :: Voce
Genere:
Durata:
34' 56"
Formato:
CD
2009
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Con l'aria di chi trasuda odio, rabbia e menefreghismo arriva dalla capitale questo manipolo di maniaci votati alla violenza estrema. Si definiscono un incrocio tra death, black e rock n' roll, beh, ecco, io il rock non lo sento proprio, le mie orecchie sono invece devastate da un sound massacrante, velocissimo, groovy e nichilista: canzoni senza pietà.
L'introduzione è deviante: un lugubre arpeggio di chitarra sotto al quale si rivoltano spettri noise che convogliano uno stridore finale, il quale porta alla scoperta degli altarini maladetti e subito si inizia a sparare a zero, altroché, senza mezzi termini, diretti. Il suono dell'album non è certo di quelli pompati da classifica, ma è di sicuro molto efficace con il suono della batteria in primo piano, ma senza coprire il resto. La prova è per altro convincente, basta riuscire a calarsi superando la leggera patina di monotona inconsistenza che ad un rapido ascolto può sembrare essere l'unica cosa, ma scostate il velo: una miscela esplosiva. Grindcore a folli velocità è sicuramente la prima caratteristica che si percepisce, poi riff di chitarra secchi, che spaziano da virate thrash a macabri monocordi black metal nella sua forma più originale. La sezione ritmica è il punto saliente, senza nulla togliere alla performance degli altri strumenti; vorticosa, roboante e irrefrenabile, tra corse forsennate e a furia di darci giù di doppio pedale è il motore delle bordate ultraspeed che vi trascinerà fino alla fine del disco. Sopra si staglia la voce, più vicina ai canoni thrash, gridata, che risulta essere una variante azzeccata al solito growl oppure allo scream acido che si ascolta usualmente.
Non si tratta di un album originalissimo, e non è certo costruito su basi moderne o innovative, ma ha il pregio di non sguazzare nei cliché e di non annoiare, merito di composizione sempre varie e ben arrangiate, oltre che di una prova decisamente tagliente da parte dei ragazzi della band, che lasciano presumere a futuri album ancora più esplosivi. La scena “ultraviolence” italiana si arricchisce di un nuovo nome a cui prestare attenzione: Whiskey&Funeral!
Track by Track
- The First Apparition 75
- Seaclows 70
- Morbid 70
- Tecnical 75
- Flesh (Society) 75
- Whiskey&Funeral 70
- Before The Last Silence 70
- Norimberga 75
- The Seven Doors' House 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
72Recensione di June pubblicata il --. Articolo letto 1757 volte.
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