Whiskey Ritual «In Goat We Trust» [2011]

Whiskey Ritual «In Goat We Trust» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2200

 

Band:
Whiskey Ritual
[MetalWave] Invia una email a Whiskey Ritual [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Whiskey Ritual [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Whiskey Ritual

 

Titolo:
In Goat We Trust

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Dorian Bones - vocals
A. - guitar
Plague - bass
Asher - drums

Session Members:
Lady De Murderdog - rhythm guitars
Azog - rhythm guitars

 

Genere:

 

Durata:
42' 51"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Tra le band neonate che ho avuto il piacere di ascoltare in quest'ultimo periodo non posso proprio non menzionare i giovani Whiskey Ritual, band nata nel vicino 2008 e con all'attivo l'Ep denominato come il genere che propongono: “Black 'n' Roll” (presentato sotto la Forces Of Satan, etichetta di Infernus dei Gorgoroth). Oggi i nostri si propongono con un bell'album ricco di sorprese per un orecchio non troppo abituato (o meglio “non più abituato”) all'ascolto di un black metal primordiale, ancestrale per così dire.
“Old-School” non renderebbe al meglio l'idea di ciò che vi aspetta se vi procuraste “In Goat We Trust” (titolo che è tutto un programma, tra l'altro!). Per avvicinarvi un po' alla filosofia musicale della band dovreste innanzitutto andarvi a “ripassare” un vecchio e importantissimo masterpiece chiamato semplicemente “Black Metal” dei Venom ma anche altrettanti bei dischi degli HellHammer.
Insomma il punto di partenza è questo, con basi chiaramente thrash ed heavy poste come colonne portanti per questo black 'n' roll, genere sporco, becero, marcio. Personalmente accostabile all'immagine di un ubriaco in un locale malfamato, simile all'atmosfera che può potenzialmente creare una suburra corrotta e putrida.
C'è spazio addirittura per l'epico nelle liriche dei WR, ascoltate il particolare brano “Legione D'Assenzio”, l'unico in lingua italiana per rendervene conto ma coesistono anche atmosfere tipicamente festaiole (in locali malfamati, chiaramente) come da migliore scuola rock 'n' roll ottantiana. Insomma, il tutto è mescolato in modo tale da risultare un lavoro originale ma allo stesso tempo costruito con classe, in più il disco gode di una produzione niente male.
Ottimo con qualche superalcolico e rigorosamente accompagnato con un pacchetto di sigarette.

Track by Track
  1. Black 'n' Roll 65
  2. In Goat We Trust 70
  3. One Million (feat. Apollyon) 75
  4. Drunken Night 75
  5. My Wind 70
  6. Maryann 70
  7. Devil's Street 70
  8. Legione D'Assenzio 70
  9. The Humans' King 75
  10. Whiskey Ritual 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 2200 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.