Witches of Doom «Deadlights» [2016]

Witches Of Doom «Deadlights» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
07.01.2017

 

Visualizzazioni:
1956

 

Band:
Witches of Doom
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Titolo:
Deadlights

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Danilo Piludu :: Vocals
Federico Venditti :: Guitars
Jacopo Cartelli :: Bass
Andrea Budicin :: Drums
Graziano Corrado :: Keyboards

 

Genere:
Goth / Doom / Stoner Metal

 

Durata:
44' 52"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
29.04.2016

 

Etichetta:
Sliptrick Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Interessante ma purtroppo secondo me non riuscito questo secondo cd dei Capitolini Witches of Doom, che ci propongono ciò che loro definiscono nella loro pagina facebook “Goth Doom Stoner Metal”. Mi sono avvicinato a quest’album chiedendomi con curiosità come si può unire il feeling profondo e umorale spesso a base di tastiere del primo genere con le chitarre, la pesantezza e il sound sporco del secondo, ma in questo disco il mix semplicemente non avviene e ci si ritrova con un album che si barcamena tra un genere e l’altro senza che questi stili vengano mai uniti a dovere. Ci andrebbe anche bene se uno di questi generi perlomeno venisse enfatizzato a scapito dell’altro, ma purtroppo non è così e tutto “Deadlights” suona come il frutto di una band che ci prova e ci riprova, ma i tentativi fanno cilecca.
È tutto già evidente nelle prime due canzoni, dove la band suona o gothic o rock (non stoner, e non sento mai del doom), con un equilibrio che non riesce a gestire e che per questo dura poco. Ma soprattutto, le due influenze suonano scollate tra loro in “Deface”, troppo elettronica all’inizio, tenebrosa nelle strofe ma anche fin troppo melodica e ruffiana nel ritornello, stile melodeath più sfrontato. Da qui in poi accadrà spesso che i WoD suoneranno sempre un solo genere dei due proposti, ma la band usa tanti stili diversi da canzone a canzone e per questo sembra quasi andare alla cieca, confondendo l’ascoltatore con una “Winter is coming” che sembra un brano degli Him a parte un ritornello più torbido, “Homeless mix” ancora troppo gothic e pulita, mentre “Black Voodoo girl” tenta la carta del cantato basso e “Mater Mortis” usa influenze industrial ed è strumentale. E come se non bastasse, concludono due canzoni per due generi differenti: “Gospel for war” che di colpo propone Southern Rock e “I don’t wanna be a star” che è senz’altro la più bella canzone e la più naturale, ma che è blues/alternative! Il tutto su di una qualità sonora troppo fredda e metallica per far emergere ogni tipo di stoner, e accompagnato da una bella voce versatile, ma che non può purtroppo gestire generi musicali così diversi, finendo per eccellere solo nell’ultima canzone.
Insomma: “Deadlights” sinceramente non mi appassiona, ma lo salvo dalla bocciatura per un solo motivo: i Witches of Doom non sono degli incapaci, ma piuttosto una band dalla personalità musicale confusa, che ha provato nel difficile compito di unire due generi poco compatibili senza riuscirci pur mostrando impegno e qualche capacità, e per questo diamo a loro l’onore delle armi. Consigliamo l’ascolto del cd a chi cerca sonorità sperimentali e in qualche modo mai sentite, anche se è bene ricordare che “Deadlights” non è un capolavoro.

Track by Track
  1. Lizard Tongue 60
  2. Running with the wolves 55
  3. Deface 55
  4. Winter is coming 65
  5. Homeless mix 60
  6. Black voodoo girl 60
  7. Mater Mortis 55
  8. Gospel for war 65
  9. I don’t wanna be a star 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Snarl pubblicata il 07.01.2017. Articolo letto 1956 volte.

 

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