Wonderworld «III» [2018]

Wonderworld «Iii» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
30.07.2018

 

Visualizzazioni:
1665

 

Band:
Wonderworld
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Titolo:
III

 

Nazione:
Italia / Norvegia

 

Formazione:
Roberto Tiranti :: Vocals, Bass
Ken Ingwersen :: Guitars, Backing vocals
Tom Arne Fossheim :: Drums, Backing vocals

 

Genere:
Classic Rock

 

Durata:
49' 58"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.06.2018

 

Etichetta:
Sliptrick Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Recensione

Le bands a distanza sono sempre più comuni, e non è un caso se involvono anche dei musicisti famosi. È proprio questo il caso dei Wonderworld, che con questo “III” arrivano al loro terzo album, con alla chitarra e alla batteria due norvegesi con un certo curriculum, e con alla voce e al basso il noto (più lui che gli altri per noi italiani) Roberto Tiranti (Sì, proprio quello di Vanexa e Labyrinth tra gli altri), e che in questo album propongono quasi 50 minuti di un rock anni 80, con un debole per certo stoner a livello strumentale, e con tendenze alla Aerosmith in certi passaggi vocali. Una unione di stili dunque un po’ strana, che cammina sul filo del rasoio, direi, ma fortunatamente i Wonderworld ce la fanno.
Nonostante infatti i due diversi stili di musica e voce cozzano abbastanza nell’opener “Background noises” (risultando in una opening song carina ma nulla più), è il resto dell’album che mostra maggiore compattezza di fondo, mostrando a volte brani dagli equilibri sonori più smussati e vagamente progressive, come ad esempio “Stormy Night”, e a volte degli episodi di rock n roll più sanguigno come “Big Word” o “Crying out for freedom”. Questi sono i caposaldi compositivi in cui “III” si barcamena, evitando di dare troppo spazio alla voce o agli strumenti. Per questo “III” suona naturale, con dei brani probabilmente non molto originali o fondamentali, ma il tutto è compensato da brani a tiro e scritti da musicisti con esperienza, i quali sanno quando lasciare sia la potenza del cantato (sempre “Crying out for freedom”), sia quando far emergere delle digressioni soliste, come in “A mountain to climb” o “Brand new man”, l’ultima delle quali sfoggia una accentuata vena stoner rock. Poi sì: ci sono un paio di episodi un po’ meno riusciti, come la più interlocutoria “Rebellion” o “There must be more”, un brano dal ritornello troppo melodico, ma nel complesso questo non zavorra più di tanto il risultato, che consiste in un album probabilmente non fondamentale, ma di sicuro effetto, e che rappresenta un buon investimento per chi vuole un disco in stile classic rock.

Track by Track
  1. Background noises 65
  2. Stormy night 75
  3. Big word 80
  4. Crying out for freedom 80
  5. A mountain left to climb 80
  6. Brand new man 80
  7. Rebellion 70
  8. The last frontier 75
  9. Stay away from me 80
  10. There must be more 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Snarl pubblicata il 30.07.2018. Articolo letto 1665 volte.

 

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