Words Of Farewell «Immersion» [2012]
Words Of Farewell
Titolo:
Immersion
Nazione:
Germania
Formazione:
Alexander Otto :: Vocals, Bass
Eric Gaßmus :: Guitars, Backing Vocakl
Philipp Olivier :: Guitars
Nils Urginus :: Guitars
Leo Wichmann :: Keyboards
JonasWübbe :: Drums
Genere:
Durata:
48' 12"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Nel 2008 i tedeschi Words Of Farewell pubblicarono l’EP “Ashes Of The Coming Dawn”, pochi mesi prima il loro primo demo “From Now On…” poi sono scomparsi dalle scene per quasi quattro anni per tornare con il debut-album, stavolta sotto AFM Records. Si chiama “Immersion” e nasconde molte piacevoli sorprese.
Nonostante un inizio non proprio convincente con la troppo confusionaria “Project Daybreak” nella quale confluiscono troppe idee cucite insieme un po’ alla rinfusa, i nostri si riprendono immediatamente sfoderando un ottimo Melodic Death in parte di scuola scandinava in parte reperibile in questo gusto moderno che riguarda giovani pattern e altrettanto attuali riff di chitarra e basso.
La formazione è singolare in quanto, oltre a buone tastiere che effettuano interessanti visioni elettroniche e simil-sinfoniche, a completare il tutto compaiono ben tre chitarre, di cui una sempre relegata all’importante ruolo di ritmica e le seconde due più in primo piano quanto a fraseggi e mirabolanti assoli incrociati mentre batteria e basso si danno un gran da fare per sostenere intricate intelaiature ritmiche anche in contesti piuttosto originali (“The Great Escape”, una delle tracce migliori del platter).
Nella prima parte del disco, divisa soltanto da un breve interludio ambient (“Auriga”), la band sviluppa un’attitudine più MeloDeath incontrando saltuariamente elementi sinfonici ed elettronici poi, durante il secondo tempo, ci impressionano particolarmente visioni più Progressive Metal in cui le tastiere diventano un elemento ancora più determinante ed i riff divengono più aperti e si generano delle melodie veramente emozionanti senza risultare melensi grazie al continuo e buon growl di Alexander Otto che si occupa anche del basso.
Certamente “Immersion” ha una produzione ed un sound estremamente pomposi e ricchi di particolari anche minimi per cui il muro sonoro che si viene a creare di certo non deluderà le aspettative di un pubblico dalla mentalità un po’ più aperta del solito.
Buonissima carta giocata per iniziare la carriera, speriamo solo non si perdano per strada.
Track by Track
- Project Daybreak 55
- Ever After 70
- End Of Transmission 70
- On Second Thought 70
- Auriga 65
- The Great Escape 85
- Urban Panorama 80
- Sorae 70
- Vagrant Story 70
- Sundown Serenade 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 75
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
71Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1400 volte.
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