X-State Ride «X-State Ride» [2013]

X-state Ride «X-state Ride» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
15.10.2013

 

Visualizzazioni:
1547

 

Band:
X-State Ride
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Titolo:
X-State Ride

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea Ruspaggiari
Nicola Daolio
Tommaso Ciccotti
Marco Odescalchi

 

Genere:
Punk / Hardcore / Metal

 

Durata:
27' 34"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.05.2013

 

Etichetta:
To React Records
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Indelirium Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli X-State Ride sono una band di Bologna formatasi nel 2001. Dopo diversi tour in giro per l'Italia e l' Europa e la realizzazione di due full lenght, hanno pubblicato nel 2013 un nuovo album "X-State Ride". I quattro bolognesi sono una band hardcore musicalmente matura, dal suono rodato e comunque fresco, che non disprezza melodia e influenze più tirate. Gli X-State Ride costruiscono la loro dimensione sonora con elementi basici, irrequieti, preferendo riff maneggevoli, ritmo ricco, aggiungendo vocals dirette arricchite di growl e scream per sottolineare l'importanza del messaggio di disagio e protesta che le lyrics comunicano. E' un suono pronto al consumo, che esplora diverse velocità e diverse tematiche, da cui emerge una voce che parla/urla indipendentemente da chi ascolta. Immediatezza, spirito hardcore di stampo americano non rivolto su stesso ma con un orecchio alla realtà circostante e alle tendenze dell'hard(metal)core contemporaneo sono le chiavi di lettura del suono della band. L'orwelliana "1984" (di cui è stato girato anche un video) aggredisce con strofe e ritornello avvolgenti. In "Crimeocracy" la percentuale di polemica urlata e il ritmo aumentano di pari passo. "Free fall" contiene diversi cambi di tempo che cercano di arginare la rabbia che scoppia nel microfono di Nikkio. "Dislike" e "Diy" continuano il discorso del brano precedente aggiungendo più battute. "Splatterhouse" dall'intro stile casa infestata, è un brano coinvolgente che rispolvera l'old school latente mischiando punk e Motorhead. Con "Pizza Portrait" la tensione non accenna a calare, i riff planano. In "Leaving home" gli accenni riflessivi vengono seminati in un terreno sonoro iperattivo. "The highest throne" è breve, arrabbiata, urlata, intransigente. "Crystal mountain" ha ritmica variabile e riff più aggressivi. "X-state ride" è brano autobiografico, autoreferenziale con finale dilazionato, specchio sonoro che riflette il cuore dello stile della band. L'album scorre via leggero e veloce, le componenti sono livellate e settate per innescarsi a vicenda. Gli X-State Ride dimostrano di continuare ad avere buone intenzioni/intuizioni e si impegnano per produrre una musica che è un tutt'uno con i messaggi che le lyrics vogliono comunicare.

Track by Track
  1. 1984 75
  2. Crimeocracy 70
  3. Free fall 75
  4. Dislike 70
  5. Diy 70
  6. Splatterhouse 75
  7. Pizza portrait 75
  8. Leaving home 70
  9. The highest throne 75
  10. Crystal mountain 70
  11. X-state ride 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Jezebel pubblicata il 15.10.2013. Articolo letto 1547 volte.

 

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