Yarast «Tunguska 1908» [2016]
Recensione
Con un nome che decisamente si addice a questa band romana chiamata Yarast, termine russo che significa Furia, esce a distanza di cinque anni da un unico demo questo “Tunguska 1908”, un concept album di otto brani che racchiude un death metal quasi melodico sostanzialmente ricco nella propria genetica di riff potenti e compatti, andature tirate e melodiche allo stesso tempo oltre a lead solo virtuosi. I contenuti dei brani fanno sostanzialmente riferimento ad una passione della band per i racconti di fantapolitica sviluppati in Russia e si alternano complessivamente bene sotto il profilo compositivo grazie alla più che buona capacità e sincronia dei musicisti impegnati; buona appare anche la proposta in growl, non troppo cavernosa, ma ben eseguita. Un lavoro che risulta decisamente ricco e potente, grazie al muro di suono davanti al quale è praticamente impossibile rimanere indifferenti. L’apertura della track list è affidata a “Tunguska 1908” un brano dai profili death metal che ben presto divengono melodici aumentando decisamente la bellezza del brano; a seguire “Doomsky Fills Your Eyes”, dall’apertura decisa e potente con i suoi repentini cambiamenti ritmici capaci di lasciare una scia melodica sempre ottimamente eseguita e fantasiosa; non è da meno neanche il successivo “Tabula Rasa” dalla partenza schiacciante come un macigno che va poi a svilupparsi in una ritmica quasi thrash decisamente irresistibile grazie al magistrale lavoro dietro le pelli; il growl, sempre pronto e deciso, mette il suo carico e prende punti; “Rasputiza” sempre sorprendente nei contenuti non molla mai la presa proponendoci ancora una volta un ottimo brano decisamente fantasioso e tecnico nei contenuti; “Nuclear Winter” appare nella sua genetica Death aver al proprio interno degli contesti quasi epici che provano la preparazione della band ad affrontare ogni tipo di situazione; si passa da contesti moderati ad altri decisamente più tirati con un schiocco di dita. “Blood Path” apre in modalità acustica dando l’idea di voler rilassare l’ascoltatore ma in realtà è solo un’impressione che sfuma immediatamente sulla base della potenza sprigionata dalle due chitarre che riportano sulla retta via lasciando assaporare ancora una volta un altro ottimale brano .”Deserter” appare come un death metal decisamente più tecnico nei contenuti parimenti alla conclusiva “Retaliation”, da ascoltare senza commenti, trascina l’ascoltatore nel vertice dei lead solo decisamente singolari e virtuosi nei contenuti. Cosa posso dire di più? Comprate questo album e assaporatene il contenuto dall’inizio alla fine ininterrottamente.
Track by Track
- Tunguska 1908 80
- Doomsky Fills Your Eyes 80
- Tabula Rasa 80
- Rasputiza 80
- Nuclear Winter 85
- Blood Path 80
- Deserter 80
- Retaliation 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
81Recensione di Wolverine pubblicata il 02.07.2016. Articolo letto 2016 volte.
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