Rejekts «Adamo» [2021]

Rejekts ĞAdamoğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
23.05.2022

 

Visualizzazioni:
898

 

Band:
Rejekts
[MetalWave] Invia una email a Rejekts [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Rejekts [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Rejekts [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Rejekts [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Rejekts [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Rejekts

 

Titolo:
Adamo

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Black :: Vocals;
- Paco :: Bass, Didgeridoo, Standing bell, Balafon;
- Dave :: Guitar, Vocals;
- Joe :: Guitar, Handpan;
- Sdru :: Drums;

 

Genere:
Blackened Grind / Crust

 

Durata:
35' 18"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.12.2021

 

Etichetta:
Slaughterhouse Records
[MetalWave] Invia una email a Slaughterhouse Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Slaughterhouse Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
[MetalWave] Invia una email a Anubi Press [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Anubi Press [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Anubi Press

 

Recensione

Un disco non per tutti questo “Adamo”, secondo album dei Rejekts band già nota per le sue precedenti quanto folli ed esasperate performance discografiche inclusive di Ep e demo. I ben quattordici brani pressati in questa nuova fatica accentrano tutto il proprio potenziale su un black grindcore metal il cui punto forte è rappresentato dalla straordinaria capacità di proiettare anima e corpo su ciò che si sta esternando. In effetti il folle growl scream che ci ricorda un Kevin Sharp dei tempi migliori, affonda il proprio delirante egocentrismo all’interno di una serie di ritmiche che, pur mantenendosi prevalentemente oscure, riescono, tra passaggi in mid tempo e contesti tirati a lustro, a generare una straordinaria mattanza. La follia è tanta, i suoni non troppo brillanti ma capaci di dare la giusta spettacolarità al lavoro. In tutto l’ascolto delle tracce si assiste a inaspettati cambi di rotta che portano da un’esasperazione a contesti moderati; anche la durata dei brani, tipica del contesto grindcore proprio per non appesantire troppo l’effetto sull’ascoltatore è un’ottima intuizione ben carpita dalla band. La lunga carrellata dei brani non necessita ovviamente di disamine particolareggiate tenuto conto di quanto sopra detto, mi fermo solamente su “Tages”, un brano dalle fattezze shoegaze strumentale acustico moderato che sfocia poi in una follia inumana pur mantenendo l’ipnotismo che lo aveva caratterizzato in apertura. L’unico accorgimento è mettere il disco a tutto volume e lasciarsi andare dando carta bianca alla propria fantasia… possibilmente lasciando armi e coltelli nel cassetto.

Track by Track
  1. Samsara S.V.
  2. L'Astro del Mattino 70
  3. In Principio Era Tiamat 70
  4. Divorati dal Tempo 75
  5. Tuo Crimine Divino Fu La Gentilezza 75
  6. Come La Tempesta e L'Uragano 75
  7. Il Quinto Sole 75
  8. L'Ariete e L'Argilla 75
  9. Enki li Fece, Enlil li Distrusse 70
  10. La Torre di Nimrod 75
  11. Tages 75
  12. Il Traghettatore 75
  13. Il Giudizio delle Potenze 75
  14. Limbo 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 23.05.2022. Articolo letto 898 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.