Black Violence «Extinction Control» [2021]

Black Violence «Extinction Control» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Bata »

 

Recensione Pubblicata il:
17.06.2022

 

Visualizzazioni:
811

 

Band:
Black Violence
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Titolo:
Extinction Control

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:

 

Genere:
Hard 'N' Neavy

 

Durata:
42' 1"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
12.11.2021

 

Etichetta:
WormHoleDeath
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Sarò ripetitivo ma anche stavolta mi metto ad ascoltare un gruppo che non conoscevo, Black Violence, band torinese che escono col loro nuovo lavoro (il secondo), a titolo “Extinction control”.
Così scopro che nonostante la giovane età della band (2016) hanno già alle spalle esperienze sia in ambito nazionale che internazionale e qualche collaborazione illustre. Purtroppo non ho trovato altre news a riguardo; nemmeno sui componenti del gruppo.
La musica.. heavy metal… con quel tocco di elettronica che qua non stona affatto…spero di non dire eresie se scrivo metal alla Rammstein con toccate e pennellate di nu metal. E la voce, che a volte tocca punte growl…
Passiamo ai pezzi; l’album si apre con “Lucifer’s Day”, pezzo di denuncia verso il mondo in cui viviamo; un finto paradiso da cui cadremo come Lucifero per vedere il tutto con occhi diversi. Il suono? A me son venuti in mente situazioni alla Black Sabbath.
In “The End” invece si parla di situazioni reali e il pezzo è una vera mazzata. Un pezzo che si avvicina ai DEATH SS più recenti.
“Traum”, parola che in tedesco significa sogno; un pezzo firmato NeroArgento. E sarà forse per il titolo in tedesco che escono prepotenti le influenze dei Rammstein?
Con “Sunday 20” si torna a parlare di problemi esistenziali; di come si sentono le persone quando si sentono rinchiuse in un mondo immaginario.
“Bloody Bride”… qua entrano in scena gli archi…questo pezzo assomiglia più ad un’opera metal e abbiamo come collaboratore alle tastiere Derek Sherinian. Quasi una ballad power metal.
“Sundey 20" è cantata in italiano; un pezzo che scorre semplice (semplice ma non inutile ne banale).
Più rilassante (si fa per dire) invece "Death Of Valley" mentre con “My Phoenix Reborn" i nostri si tuffano negli anni 80, con quei riff di chitarra.
Tornano a farsi opprimenti e quasi claustrofobici invece con "Labyrinth Of Blasphemy".
Di sicuro di personalità ne hanno eccome, e non hanno paura di tirarla fuori e suonare alla grande.

Track by Track
  1. Lucifer's day 75
  2. The end 75
  3. Traum (nein) Ft. NeroArgento 80
  4. Sunday 20 70
  5. Bloody bride 70
  6. Fuel and fire 75
  7. Death fo valley 75
  8. labyrinth of blasphemy 80
  9. My phoenix reborn 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Bata pubblicata il 17.06.2022. Articolo letto 811 volte.

 

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