Memories of a Lost Soul «Redefining Nothingness» [2022]

Memories Of A Lost Soul «Redefining Nothingness» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Sabba Maledetto »

 

Recensione Pubblicata il:
25.12.2022

 

Visualizzazioni:
792

 

Band:
Memories of a Lost Soul
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Titolo:
Redefining Nothingness

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Buzz, voce e chitarra
Morlock, basso
Noxifer, batteria
Adler, tastiere

 

Genere:
Gothic Black Death Metal

 

Durata:
59' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
07.10.2022

 

Etichetta:
My Kingdom Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Essendo calabrese, non potevo non conoscere i Memories Of A Lost Soul, storico gruppo della società metallara della mia regione di cui ho avuto l’onore di vedere dal vivo un paio di volte, e avendo appreso la notizia che hanno pubblicato solo poco tempo fa il loro nuovo full-length non potevo di certo essere io ad evitare di ascoltarlo.
Con Redifining Nothingness, i Memories Of A Lost Soul hanno raggiunto vette sonore decisamente notevoli, riuscendo a sfornare un disco che ha davvero tutte le carte in regola per competere al meglio con i vari album dell’ambiente musicale fra i circoli dell’underground.
Si possono immediatamente sentire le influenze dei Rotting Christ e degli In Flames sulla chitarra che sprigiona sferragliate aguzzine in grado di fendere l’aria con un’aggressività disarmante a cui fanno da contraltare diversi assoli melodici contribuendo un lato distintamente orientato sul classico e sul poetico alle canzoni dell’album.
Il sound batteristico è un insieme di ritmiche devastanti dove il doppio pedale fa da protagonista martellando incessantemente sulla grancassa e creando una sorta di cacofonia sonora in grado di far tremare le fondamenta della Terra scandendo il tempo ad una precisione quasi microscopica.
La voce di Buzz, ovviamente, non si tradisce: uno screaming inconfondibile, palesemente ispirato al modo di cantare di Mikael Stanne dei Dark Tranquillity; un cantato rauco, asciutto e ringhioso, spezzato di tanto in tanto da una delicata e profonda voce femminile degna di essere udita dai palchi dei migliori teatri dell’opera.
Note sinfoniche ed armonie orchestrali prendono vita dalla tastiera di Adler per trasportare l’ascoltatore in un ambiente cupo, tetro e spettrale; ricetta per un’atmosfera di stampo goth che avvolge con la sua oscurità chiunque ascolti il disco trasportandolo verso universi paralleli al dì fuori del tempo e dello spazio.
Redifining Nothingness è un progetto che segna un punto di svolta nella carriera musicale dei Memories Of A Lost Soul: un lavoro che lascia trasparire una completa maturità nello stile, dimostrato attraverso le innovazioni sonore melodiche che danno all’album una certa aura profonda, idillica e suggestiva e che cozza in perfetta sintonia con la rudezza e la trivialità onnipresenti negli album dei Memories Of A Lost Soul fin dalla loro fondazione.
Un lavoro che si può definire pieno, totale e facoltoso sotto ogni punto di vista! Consiglio un ascolto immediato dopo aver letto la recensione: non rimpiangerete neanche un secondo del tempo che ci avrete buttato l’orecchio per farlo!

Track by Track
  1. They’re Coming From The Stars 75
  2. The Prometheus’ Key 70
  3. The Alien Artifact 80
  4. The Unspoken Dracula 85
  5. Eternal Darkness 70
  6. In The Circle Of Time S.V.
  7. The End Of Coming Light 75
  8. Another Tale From The Morning Star 85
  9. In The Eyes Of Nothingness 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Sabba Maledetto pubblicata il 25.12.2022. Articolo letto 792 volte.

 

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