Recensione

Il nuovo Ep del chitarrista messicano Leo Romero è questo “Epigenesis”, un lavoro che condensa sette tracce per poco più di venti minuti di ascolto offrendo elementi che abbracciano Djent, Progressive e Technical Death Metal. L’autore, nel corso dell’ascolto, rileva contenuti del disco che non celano la propria innata indole alla creatività, dinamica e alla padronanza con lo strumento; sostanzialmente dal lavoro strumentale in disamina, il quadro compositivo che emerge è di pregio anche per le ritmiche che da sottofondo stimolano la creatività dell’artista. Le ritmiche spaziano, come si diceva, da contesti più o meno tecnici ad altri più protesi ad offrire un’andatura maggiormente compatta per ben mettere in evidenza i giochi sia ritmici che gli innumerevoli lead offerti. Indubbiamente i migliori momenti del lavoro ricadono sulle spaziature death metal all’interno delle quali il virtuosismo non pecca certo d’eccellenza e si rileva di enorme pregio. Le sette tracce scorrono decisamente bene, tenuto conto anche della durata dei brani decisamente corta nei contenuti ma dall’ enorme effetto. Questo secondo Ep può pacificamente rappresentare il prosieguo del suo predecessore “ Nebula” che non a caso, viene riproposto nella tracklist di questo nuovo con le due tracce “Nebula I e II”. Un lavoro che non rappresenta niente di che rispetto all’ innumerevole numero di artisti virtuosi sparsi qua e là per il globo terrestre che si fanno conoscere proponendo materiale personale; ma anche il Messico indubbiamente ha i propri assi nella manica e Leo Romero è uno di quelli.

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