The Enforces «Metempsychosis» [2023]

The Enforces «Metempsychosis» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
28.01.2023

Band:
The Enforces

Titolo:
Metempsychosis

Nazione:
Italia

Formazione:
-Paolo Nevi :: Lead and rhythm guitars ,vocals;
- Emiliano Natali :: Bass, backing vocals, keyboards and programming;
- Giacomo Anselmi :: Lead and rhythm guitars;

Genere:
Thrash Metal

Durata:
46' 7"

Formato:
CD

Data di Uscita:
30.09.2022

Etichetta:
Punishment 18 Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
Infinity Heavy

Recensione

Improntato prevalentemente sul vecchio thrash metal anni 80’-90’, il nuovo full lenght dei viterbesi Enforces intitolato “Metempsychosis”, pur risultando versatile e diretto come un pugno allo stomaco, si orienta al passato ispirandosi a band quali Sodom, Xentrix e via discorrendo per omaggiarci di tre quarti d’ora abbondanti di musica divertente e cazzuta. La band, composta da un trio con evidenti capacità compositive, genera riff attraverso distorti semplici e tiratissime composizioni di batteria che alla fine risultano, grazie anche al composto scream anche di matrice appena più dark rispetto al comune. Le dieci tracce riescono alla meglio a coinvolgere la platea alternando momenti di maggiore impulsività rispetto ad altri appena più moderati anche grazie alla buna produzione che caratterizza l’intero lavoro e che ben evidenzia, traccia dopo traccia, la miglior genetica della band. Se con l’opener “...And Hell Will Be For us” apre le danze in maniera diretta e coesa, le successive “Extinction” e “ Point Of No return” evidenziano indubbiamente la miglior indole che caratterizza il trio laziale. Non male neanche le performance di “Devils In Disguise”, forte di un cupo arpeggio d’apertura su cui si appoggia un riffettone diretto e magnetico capace di sprigionare in un buon mid tempo la miglior compattezza compositiva della band; da ricordare anche la forza imponente di “Global Incesticide” e della successiva “New World” altro pezzo da novanta per la band per la forza e le variabili ritmiche che la caratterizzano e che ci portano alla conclusiva “Midway To Decay”, altro imponente brano dal cupo arpeggio che poi si sviluppa ritmicamente in maniera esemplare. Un disco coinvolgente ma che potrebbe offrire un maggior coinvolgimento se avesse avuto un pizzico di originalità in più. In ogni caso al momento possiamo ben accontentarci così.