N.E.S. «The Never Ending Struggle» [2022]

N.e.s. «The Never Ending Struggle» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Varoots 72 »

Recensione Pubblicata il:
11.02.2023

Band:
N.E.S.

Titolo:
The Never Ending Struggle

Nazione:
Italia

Formazione:
Marin Zanella - Drums
Paul Hellkat - Vocals
KT - Guitar
Francesco Sotgiu - Bass

Genere:
Hardcore / Thrash Metal

Durata:
27' 22"

Formato:
CD

Data di Uscita:
18.03.2022

Etichetta:
Ad Noctem Records

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
Cerberus Booking

Recensione

Per parlare di hardcore o thrash-core oggi bisogna farlo con la mentalità molto aperta, alcuni puristi del genere potrebbero anche inorridire ascoltando certe sonorità riproposte in chiave moderna, ossia con influenze che spaziano dal death al nu-metal, ma in realtà se pensiamo a determinate band, come gli americani Otep o agli stessi SOULFLY del buon Max Cavalera, possiamo verificare come il genere core, sebbene sia influenzato da altre fonti musicali, venga assolutamente rispettato e valorizzato.
Questa premessa per introdurre una giovane band tutta italiana che è al suo primo album in studio, una coraggiosa sfida ad offrire al pubblico una proposta che può mettere d'accordo La vecchia guardia e le nuove menti metallare.
I N.E.S. pubblicano "The Neverending Struggle", titolo che non è altro che il nome stesso della band per esteso.
La proposta è alquanto interessante proprio perché riesce a integrare riffoni pesanti thrash con la velocità del core, sostenuti dalla violenza di una voce scream-growl dinamica, che in alcuni momenti diventa anche pulita.
Spesso le backing vocals rafforzano i refrain delle Song e gli inserti nu metal con stacchi e ripartenze cadenzate, in stile tipicamente americano, rendono più fluido e piacevole l'ascolto, come nella opener Abuse o nella quarta Slave for Freedom, quest'ultima sicuramente ben calibrata e accattivante.
Ci sono anche pezzi più diretti "in your face", come Mistakes e No more fear con riff elementari ma sempre efficaci per l' headbanging.
C'è spazio anche per un assaggio dei primi Slipknot, si percepisce l'influenza ad esempio nel brano Spit It out ...con tanto di sputacchiata nel finale!!!
Altro pezzo che sicuramente live potrebbe creare qualche problemino di ordine pubblico è The Struggle, doppia cassa, velocità e mid tempo danno vita ad un assalto micidiale, credo il pezzo che preferisco.
The path invece è abbastanza monocorde e passa un po' inosservata.
Bisogna riconoscere più che buona la produzione, curata nel master e mixaggio da Danny Metal, alias Daniele Faccani, youtuber impegnatissimo e credo ormai abbastanza famoso.
A conti fatti questo lavoro non ha nulla di particolarmente originale, ma è un ottimo biglietto da visita per questi ragazzi. Probabilmente i N.E.S. dopo questo lavoro potranno trovare la strada maestra per arrivare a personalizzare un po' di più il loro stile... in fondo sono giovani e possiamo assolutamente contarci.