RuinThrone «The Unconscious Mind Of Arda» [2023]

Ruinthrone «The Unconscious Mind Of Arda» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
16.02.2023

 

Visualizzazioni:
705

 

Band:
RuinThrone
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Titolo:
The Unconscious Mind Of Arda

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Voce: Haedus
Batteria: Francesco Comerci
Chitarra: Nicolò de Maria
Chitarra: Luca Grossi
Basso: Alessandro Finocchiaro
Tastiere: Giorgio Mannucci

 

Genere:
Power Metal

 

Durata:
53' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
13.01.2023

 

Etichetta:
Rockshots Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Asher Media Relations
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Recensione

Il ritorno dei romani RuinThrone con un secondo album verrà sicuramente accolto con il favore degli amanti di Tolkien, non a caso questa uscita prende spunto dal mondo di Arda tratte da “Legendarium”.
Questo per comprendere il contesto nel quale si snoda la nuova opera e farci già un’idea, seppur approssimativa, di cosa si narra in essa.
Iniziamo quindi il nostro ascolto.
Si parte con Prologue, un’intro evocativa, che ci conduce dritti a The dreamweaver, brano con degli elementi che ammiccano quasi all’industrial e qualche accenno più black ma che sfociano in un power sul chorus; I am the night è piuttosto complessa, al punto da risultare un pò caotica, meno appassionante della song precedente.
Discorso analogo con Earendil, la quale risulta articolata sebbene più accessibile e, nel complesso, godibile; The past is yet to come è puro inganno: inizia come una ballad, anche un pò smielata a dirla tutta, all’improvviso c’è un cambio di scena grintoso che, oltre ad avermi parecchio sorpresa, ho trovato gradevole.
Where wise men stop è un breve sipario acustico, eccoci a In penumbra, traccia dal sapore oscuro e piuttosto energica; The eldest è particolare, anche qui troviamo diversi momenti che, inizialmente, possono disorientare l’ascoltatore, tuttavia credo che dal vivo il coinvolgimento sia nettamente superiore.
Anche Blessed by loneliness ha un potenziale che potrebbe avere la sua massima espressione sul palco, anche grazie a un ritornello un pò da stadio.
Una bomba di quasi dieci minuti quella di For those who remain, intricata e complessa, personalmente non amo canzoni così dilatate nel tempo, ma anche qui è questione di gusti e i ragazzi riescono a reggere bene questa sfida.
In conclusione, Where you belong, traccia intima e introspettiva che va scorgere un altro lato dei Ruinthrone.
The unconscious mind of Anda è un disco indubbiamente ben fatto e appassionante, uno di quelli in cui si percepisce chiaramente la passione, anzi, le passioni che uniscono i membri della band.
Nonostante in alcuni e pochi momenti ho trovato la proposta vicina al caotico, devo ammettere che la complessità tecnica e la voglia di non cadere nel banale hanno fatto sì che l’ascolto in generale filasse liscio e piacevole.
Un’opera sicuramente gradita agli amanti del genere e di Tolkien, perché no?

Track by Track
  1. Prologue S.V.
  2. The dreamweaver 75
  3. I am the night 70
  4. Earendil 75
  5. The past is yet to come 75
  6. Where wise men stop S.V.
  7. In penumbra 75
  8. The eldest 75
  9. Blessed by loneliness 75
  10. For those who remain 75
  11. Where you belong 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
74

 

Recensione di reira pubblicata il 16.02.2023. Articolo letto 705 volte.

 

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