Recensione

“Manking Recall” è il secondo album della brutal death metal band nostrana dei Posthuman Abomination, una band formata da membri di varie band tra cui Devangelic, Xenomorphic Contamination, ex Vomit The Soul, e Natrium. La band, pur mantenendo costante il proprio modus operandi, anche in questo nuovo album non abbandona la classica scia che l’ha oramai resa nota nel panorama nazionale ed internazionale. I nuovi otto brani si caratterizzano come sempre per sonorità compatte e velocissime, precise come un bisturi, pregne di violenza ad avallate dall’ottimo cavernoso growl che non cede mai. Che dire poi dell’apparato strutturale dei brani, tecnico, maestoso e inarrivabile dove una chitarra da manuale forgia riff irripetibili in cui la potentissima batteria non sbaglia un colpo realizzando così una muraglia stratosferica di death metal in piena eruzione. Enorme anche la produzione del disco che mette in evidenza nella miglior maniera possibile tutta la tecnica e la tenacia e l’immancabile brutalità compositiva di questi ragazzi. Tra i migliori punti di forza del platter l’opener spietata di “Subdermal” che insieme alla successiva e potentissima “Abstracted” rendono subito l’idea della qualità stilistica della band. Punto di forza estremo “Zeroth” con parecchie stoppate e riprese dall’assetto incredibile, ma ancora “Null” e “Shoutdown” pregne di abilità e singolarità. Un disco che ben mette in evidenza vari punti sia in qualità che sostanza e questa band, senza dover rivendicare nulla a nessuno, sa conquistare e affascinare.

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