Vadva «Tordo» [2022]
Vadva
Titolo:
Tordo
Nazione:
Italia
Formazione:
Alessio Cortelloni – Chitarra
Matteo Bassoli – Basso
Ivan Borsari – Batteria
Ospiti:
Jørgen Munkeby - Sassofono in Canneto Spaziale
Genere:
Progressive Mathrock Strumentale
Durata:
32' 39"
Formato:
CD
23.03.2022
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Discreto album di esordio quello dei Vadva. Un Math con forti influenze doom e sludge, sin da "Dattero" e Calamaro di Legno sento nella ritmica un forte richiamo ai Battles, seppur con meno personalità (John Stanier è pressoché inarrivabile in quello che fa ed è dunque comprensibilissimo). Ritengo un po' asettici i fraseggi di chitarra seppure ne ho apprezzato le tempistiche, e nel complesso le parti pulite risaltano molto di più rispetto alle chiose sludge (che fra l'altro si ripetono sostanzialmente in ogni pezzo, seguendo uno schema fin troppo delineato e prevedibile). "Stoccolmo" e "Musica di Tensione" viaggiano un po' tra Dub Trio e Tomahawk, senza dover tornare troppo indietro nel tempo, altrimenti potrei nominare anche i Gentle Giant. Un tratto positivo è che non spicca nessuno dei tre strumenti dimostrando dunque coesione e un giusto amalgama, seppure a volte sento la mancanza di qualche sintetizzatore. "Capri" è sicuramente il mio brano preferito, con una malinconia molto ispirata grazie ad una chitarra suonata magistralmente e con grandi doti compositive. Ritengo giusto il cambio sul finale seppure fosse ormai molto prevedibile considerati i brani precedenti. Forse nel caso di "Capri" avrei preferito che venisse mantenuta la linea iniziale e che rimanesse inalterata l'aura sognante. A chiudere con "Gianfrankestein" i Vadva tentano una sferzata alla Ephel Duath, ma con riserva; ben realizzato il fraseggio con il riverbero che riempie molto più del solito. Credo che l'audacia possa in qualche modo premiare e, a differenza di altri gruppi odierni, noto una forte coesione e idee ben chiare, ordinate, "matematiche". Questo è si un tratto positivo, soprattutto nel genere che il trio sta trattando, ma a volte blocca l'ispirazione, gli schemi esistono per essere spezzati, ed il fatto che 7 brani su 7 inizino e finiscano quasi allo stesso modo mi lascia con non poche perplessità. La tecnica c'è, la cultura musicale e la creatività anche, manca un po' di sana follia tipica dei veri geni del "Math". Attendo fiducioso i prossimi lavori!
Track by Track
- Dattero 70
- Calamaro di Legno 75
- Stoccolmo 70
- Musica di Tensione 65
- Canneto Spaziale 70
- Capri 80
- Gianfrankenstein 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
69Recensione di Zolgia108 pubblicata il 21.03.2023. Articolo letto 402 volte.
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