Estriver «Outcry» [2022]
Estriver
Titolo:
Outcry
Nazione:
Italia
Formazione:
Piero Pattay :: voice and backing vocals
Giuliano Soranno :: guitar and backing vocals
Riccardo Scaramelli :: guitar and synth
Cristiano Primosi :: drums
Guido Lucchese :: bass guitar and backing vocals
Genere:
Progressive Metal / Rock
Durata:
52' 31"
Formato:
CD
Recensione
Decisamente positivo il primo album degli Estriver da Trieste, una band che con questo nuovo “Outcry” in realtà prosegue il discordo intrapreso da una band precedente e dai suoi primi due album. Le sonorità trattate qui sono fondamentalmente un rock/metal che a volte sfocia nel metal più classico, e altre volte invece nel progressive. Detta così, non sembra niente di originale, visto che alla fine tante sono le bands che si cimentano con questa mistura di generi, in più l’inizio di “Nails” nei primi secondi sembra più un rifacimento di certi Evanescence, per cui boh, più o meno…
“Più o meno” un corno: gli Estriver in tutti i 52 minuti e mezzo convincono per perizia tecnica e capacità compositive, che prendono dei brani di per sé non male, ma arricchiti da molte idee dei musicisti, dove a volte la chitarra solista si fa notare, come nella già nominata “Nails”, o nella buona “Belonging”. Altrove invece è il groove a farsi notare, come nella ottima “Slavery” e nella potente “The dreamer”, senza dimenticare l’apporto notevole della voce, dove Piero riesce a farsi notare sia per dei ritornelli molto ben riusciti, come in “Primordial” o “To wish, to have a human nature”, il tutto per un mix molto avvincente, dove le componenti qui elencate non sono amalgamate, ma piuttosto emergono in diversi momenti del disco, in questo modo rendendo “Outcry” qualcosa di non molto prevedibile e che costituisce sempre una continua sorpresa, invogliandoci dunque a ripremere il tasto play sul nostro stereo, per chi ancora ce l’ha.
Poi certo, ci sono piccoli difetti, come il fatto che l’album sembra costantemente avere brani che sono tutti singoli, in tal modo andando a perdere un po’ di struttura del full length, ma francamente sono dettagli di cui possiamo sbattercene. La verità è che quando i musicisti sono competente e curano in questo modo le composizioni, ne esce fuori un disco come questo “Outcry” degli Estriver. Se il metal classico condito da qualche sofisticatezza in più è il vostro sound preferito, “Outcry” è secondo me un acquisto caldamente consigliato.
Track by Track
- Nails 75
- Belonging 75
- To wish, to have a human nature 80
- Slavery 85
- Human destiny 85
- Primordial 85
- March of the back flags 75
- The man who could fly 80
- Vision of eden 80
- The dreamer 80
- Hiraeth 75
- Brighter than the sun 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 85
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
80Recensione di Snarl pubblicata il 12.04.2023. Articolo letto 656 volte.
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