FearyTales «MMXXII» [2022]
Recensione
Molto ben fatto il secondo album dei Torinesi Feary Tales, che in questo “MMXXII” fanno della personalità il loro punto di forza musicale, giacché in questi quasi 43 minuti di musica ascoltiamo ciò che potremmo semplicemente definire come Heavy/Groove Metal.
Se infatti l’approccio musicale dei FT sulle prime può sembrare Death melodico, per via di una componente ritmica calcata e che non disdegna di andare sugli up tempos, in realtà con il prosieguo dell’ascolto di questo disco si sente che l’influenza dell’Heavy classico è più che presente, come si sente già dalla seconda “La bestia nel cuore”, ma alternato a un tocco melodrammatico e spigoloso, dal feeling ombroso. E la componente più groove/thrash esce allo scoperto nel brano successivo, “Ascension Pt.1”, che non è cantato pulito, il tutto per una dicotomia musicale certamente inconsueta ma che incredibilmente funziona, e che riesce a tenere insieme due stili musicali in verità non molto distanti l’uno dall’altro, ma la cui mistura musicale non è attualmente così comune. Se a tutto questo si aggiungono una prestazione vocale positiva e una chitarra solista che la fa da padrone, ecco come il successo è garantito. Ne sia un esempio “Otis”, secondo me il brano migliore del lotto perché costituisce una buona summa compositiva dei Feary Tales, visto che qui alternano le due anime della band con una semplicità disarmante, cosa tra l’altro confermata nella successiva “Spire”, e anche in brani che sembrano ballads, ma che in realtà van dritti per la loro strada senza sottostare a canoni prestabiliti, come in “Culto della morte”.
Poco da dire: “MMXXII” dei Feary Tales è un album che mi ha stupito in quanto a personalità e efficacia del sound. Certo, forse manca un brano un po’ più da singolo, catchy e che comunque incarna le due anime della band torinese, ma non ci lamentiamo. Da acquistare se vi piace l’heavy metal moderno ma non troppo, e non disdegnate il groove/southern metal. In mezzo a tanta musica fatta col paraocchi, è bello vedere che c’è gente che non teme la mescolanza di generi e fa semplicemente ciò che gli pare, meglio ancora se con risultati ampiamente soddisfacenti.
Track by Track
- Supernova 75
- La bestia nel cuore 80
- Ascension Pt.1 85
- Lei2 80
- Otis 85
- Spire 80
- Ascension Pt.3 75
- Air, Aria 80
- Culto della morte 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 85
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
80Recensione di Snarl pubblicata il 17.04.2023. Articolo letto 1534 volte.
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