Vanderlust «Vanderlust» [2022]

Vanderlust «Vanderlust» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
17.04.2023

 

Visualizzazioni:
629

 

Band:
Vanderlust
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Vanderlust [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagine GooglePlus di Vanderlust

 

Titolo:
Vanderlust

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Santo :: Bass
Giacomo Mezzetti :: Drums
Francesco Romeggini :: Guitars
Riccardo Morello :: Vocals

 

Genere:
Power-Heavy / Prog-Thrash / Metal

 

Durata:
40' 43"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.04.2022

 

Etichetta:
Rockshots Music
[MetalWave] Invia una email a Rockshots Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Rockshots Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Rockshots Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Rockshots Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di Rockshots Music

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Asher Media Relations
[MetalWave] Invia una email a Asher Media Relations [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Asher Media Relations [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Asher Media Relations [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Asher Media Relations

 

Recensione

Disco di debutto promettente per i Vanderlust, una band che in poco meno di 41 minuti condensa un mix di Power/Prog Metal vistosamente influenzato dall’Heavy metal classico, e queste componenti musicali affiorano in tutti i brani di questo disco auto intitolato, il tutto accompagnato da un soundscape più cosmico che sci-fi, direi quasi.
Ed il disco in effetti si rivela essere proprio così, con una opener “High hopes” o “3 Suns” tipicamente power metal, ma a cui si affiancano subito brani come “Orphan planet”, che comincia decisamente più progressive con tanto di tempi dispari, ma con un buono sfogo verso la fine, e per fortuna non ci si dimentica della componente più classicamente metal in brani come “Scavenger of Kuiper belt”, un brano decisamente speed/heavy e influenzato forse dai Maiden nell’assolo, cosa che si sente anche in “Ten years back”. Affiora anche qualche elemento Symphonic in brani come “Requiem for an ancient world”, ma si tratta di cose più rare. Il tutto in verità per un risultato non così tanto originale, ma comunque fatto bene, e caratterizzato dall’essere molto probabilmente un concept desumibile già solo dalla musica e senza testi davanti, dove pertanto non ci sono momenti salienti in particolare, e pertanto il disco si gusta meglio nella sua interezza, come blocco unico, su di una qualità sonora che probabilmente sacrifica un po’ troppo la chitarra in favore della batteria, ma fortunatamente non più di tanto.
In conclusione, il disco di debutto dei Vanderlust è il frutto di una band che promette bene, a cui forse si può chiedere qualcosa di più in quanto a personalità, ma che ci stupisce per la varietà delle composizioni e per il buono maneggiamento delle influenze. Disco consigliato a chi ama l’heavy power metal e non disdegna una buona manciata di progressive come condimento.

Track by Track
  1. Intro S.V.
  2. High hopes 75
  3. Orphan planet 75
  4. Forgotten breed 80
  5. The last ganymedian 75
  6. Scavengers of Kuiper belt 80
  7. Mass effect: Destruction - Intermezzo S.V.
  8. Requiem for an ancient world 75
  9. 3 Suns 75
  10. Dyson's Swarm 75
  11. Ringworld 75
  12. Ten years back 80
  13. Zima blue 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Snarl pubblicata il 17.04.2023. Articolo letto 629 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.