Fyrnir «Awakening» [2022]

Fyrnir «Awakening» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
11.05.2023

 

Visualizzazioni:
474

 

Band:
Fyrnir
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Titolo:
Awakening

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Luigi Luca Coletta :: Bass
Danilo Dardano :: Guitar
Francesco Guerra :: 8 Strings Guitar
Edoardo Palumbo :: Vocals
Krieger :: Drums

 

Genere:
Atmospheric Death Metal

 

Durata:
45' 59"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.03.2022

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E’ abbastanza facile partire dubbiosi riguardo al nuovo album dei Fyrnir, una band che ci propone un Death metal atmosferico, dal nome islandese e con alcuni titoli di canzoni nella stessa lingua, e che viene da Avellino! Nulla di male contro questa città, ma il fatto di essere italiani e usare tematiche e titoli scandinavi è un cliché abbastanza desueto e relativamente non visto di buon occhio. Aggiungete che l’opener “Fortunale” sinceramente suona come un death metal melodico fatto bene ma anche molto generico, e pensi di trovarti davanti al solito album che è viking o cose simili solo di nome, e per il resto non è né più né meno di tanti altri dischi di death metal moderno.
E invece no: il disco di debutto “Awakening” dopo del brano d’apertura si rivela come un disco in realtà ben più interessante, frutto di una band che probabilmente deve slegarsi da qualche stereotipo (tipo quello appena detto), e che probabilmente a causa di una personalità musicale abbastanza dispersa in tutto l’album, deve un po’ capire che genere vuole fare, ma che comunque già così si fa notare per una certa vivacità di songwriting che grazia tutto l’album, dove si sentono parti veloci molto ben connesse e che eccellono in brani come “Yr”, oppure “Bar serkr gangr” dove l’epicità del brano mista ad un songwriting effettivamente più death metal rende inevitabile il paragone con gli Amon Amarth, mentre altre volte sono i Dissection di “Reinkaos” a farsi notare in brani come “Apeiros”, e in conclusione c’è un brano più progressive che gioca la carta del brano lungo, come “Lycantropia”. Come si vede, il disco è fin troppo eterogeneo in quanto a stile, dove a volte si suona in un modo e altre volte in un altro, con le componenti atmosferiche, epiche, death metal, progressive e più tipicamente metal che variano in quantità molto mutevoli tra brano a brano, risultando in un disco che dunque centra l’effetto da canzone a canzone, ma il cui songwriting è un po’ scollato e che rivela una band capace, ma anche non tanto decisa su che stile vuole usare. Non credo ci siano influenze estranee, quanto piuttosto sia il fatto che queste influenze sono poco amalgamate tra di loro, come se ogni brano fosse troppo un capitolo a sé stante.
Nonostante comunque alcuni difetti tipici del disco di debutto, i Fyrnir impressionano positivamente: è chiaro che il loro debut album è un po’ “messy” e dispersivo stilisticamente, ma le idee e le capacità ci sono. Occorre sviluppare il sound, e in futuro secondo me i Fyrnir potranno rilasciare qualche bella bestiolina di disco. Però per favore, lasciate le tematiche scandinave a chi le ha proprie!

Track by Track
  1. Hljoeth - Intro S.V.
  2. Fortunale 60
  3. Yr 70
  4. Slahan 70
  5. Bar serkr gangr 70
  6. Jormundgangr - Intermezzo S.V.
  7. Hate and betrayal 65
  8. Apeiros 75
  9. Lycantropia 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
69

 

Recensione di Snarl pubblicata il 11.05.2023. Articolo letto 474 volte.

 

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