PiLaF «Punk Rock Spot Vol. 1» [2023]
Recensione
Per capire cos’è questo Ep, prima guardate i titoli delle canzoni, poi guardate il titolo dell’Ep, e infine guardate la durata complessiva: 7 minuti e un quarto di canzoncine da pubblicità più una sigla di un film anni 80 rifatte in versione punk.
Voi direte: e sono rifatte come vere canzoni punk? Sai magari allungate o un po’ più strutturate come canzoni vere ma che ironicamente hanno quelle tematiche… la risposta è praticamente no: il nostro Walter Roncaglia alias PiLaF, musicista e produttore che sta dietro questo progetto praticamente si è limitato a prendere le pubblicità in tracklist esattamente come le sentivate in tv e a metterci una chitarra punk e una drum machine (non mi sembra batteria vera), e con la durata identica. Per intenderci, il primo brano dura 20 secondi e i primi 6 brani non passano mai i 46 secondi: sono esattamente le canzoncine che senti alle pubblicità, senza cercare di travestirle da brani veri. Gli unici due brani più sostanziosi sono la sigla finale di “Grandi magazzini”, che però è di fatto la cover della nota canzoncina di chiusura di quel film, e l’ultima, che di fatto è l’unica canzone dove si sente qualcosa di proprio, ma per un risultato francamente melenso. È poi vero che qualche accordo pare cambiato (per evitare problemi di copyright?), ma è poca cosa.
Tutto qua. Potrei inveire sul fatto che una volta il punk era ribellione al “sistema” (qualunque esso sia) e opposizione alla massa, e ora viene usato per fare covers di cose provenienti dal sistema e fatte proprio per la massa, ma sarei anacronistico. Potrei allora insinuare stranezze, tipo che a 0:08 del primo brano a me sembra che la voce segue una tonalità e gli strumenti un’altra, o che certi brani in versione punk come “Formaggino tigre” o “Gira la ruota” francamente sono patetici e non c’è bisogno di rifarli in generale, ma non servirebbe. Potrei infine aggiungere che perlomeno si poteva capitalizzare la componente goliardica dei brani, come per esempio un qualche sample di Mike Buongiorno e Antonella Elia che litigano alla fine di “Gira la ruota”, oppure una bella voce filtrata e sinistra a “Cedrata Massoni”, che almeno avrebbe reso il brano (Che poco ha a che fare con l’originale, tutto sommato) un po’ più divertente e ironico, o perfino qualche pubblicità di quelle che andavano bene negli anni 80 e oggi non potrebbero MAI essere pubblicate per quanto non sono politically correct, ma anche così a parte qualche risata non sarebbe cambiato granché, e anzi il risultato potrebbe suonare becero e paragonabile a una cafonata.
Più che altro, io mi chiedo a cosa serve un Ep così e per chi dovrebbe essere. I Plakkaggio con il loro gruppo chiamato 666 fanno cover degli 883 in versione punk, ma funzionano perché effettivamente hanno lavorato per adattare quella musica al loro stile originale, i Puff Purple fanno sigle di cartoni animati in versione metal di cui secondo me non se ne sente il bisogno, ma perlomeno hanno avuto l’accortezza di rispettare alcuni dettagli, come mettere alla voce Pietro Ubaldi che ha fatto delle linee vocali per loro. Qui sinceramente non c’è nulla. Sono covers di qualche motivetto pubblicitario con una chitarra e basta. L’unico senso che posso dare a questa release è che magari il nostro PiLaF voleva una release come curriculum per la sua carriera da fonico e produttore, e ci può stare (in effetti l’audio è molto buono), ma a parte questo, sinceramente questo è uno di quei dischi che lascia anche meno del tempo che trova, e che si merita di stare su bandcamp a download gratuito, e non un centesimo di più. Se lo volete acquistare fate pure, ma io vi ho avvertito.
PS: Mi raccomando, per la prossima volta fate la canzone dei cereali che citava “Il mio corpo che cambia”, così la prevedibilità aumenta.
Track by Track
- 5 Cereali 35
- Formaggino tigre 30
- Robiola osella 35
- Euro arredi 35
- Cedrata Massoni 35
- Gira la ruota 30
- Grandi magazzini 40
- A natale vuoi 35
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 35
- Originalità: 30
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
36Recensione di Snarl pubblicata il 19.05.2023. Articolo letto 359 volte.
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