Aran Angmar «Atavism & Dying Stars» [2023]

Aran Angmar ŤAtavism & Dying Starsť | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
28.05.2023

 

Visualizzazioni:
610

 

Band:
Aran Angmar
[MetalWave] Invia una email a Aran Angmar [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Aran Angmar [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Aran Angmar [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Aran Angmar [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Aran Angmar

 

Titolo:
Atavism & Dying Stars

 

Nazione:
Varie

 

Formazione:
Lord Abagor :: vox
Maahes :: guitars
Simone Esperti :: bass
Matteo Bassoli :: bass (track no.7)
Alessandro Cupici :: drums

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
36' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
02.06.2023

 

Etichetta:
Hellstain Productions
[MetalWave] Invia una email a Hellstain Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Hellstain Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Hellstain Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Hellstain Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagine GooglePlus di Hellstain Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Hellstain Productions [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Hellstain Productions

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Poco da dire: il secondo album del gruppo internazionale Aran Angmar, chiamato “Atavismus & Dying stars” e formato da un greco, un neerlandese e due italiani, è un gran bel colpo.
Il mood di questo “Atavismus & dying stars” è segnato sin dalla prima “The womb of dreams”, un brano che comincia sin da subito assaltando alla giugulare, livido e tirato, alternato a dei mid tempos presenti su un po’ tutti i brani che rafforzano più che mitigare l’intensità dei brani, visto il pathos di cui sono pregni, e ci si mette poco a inquadrare gli Aran Angmar stilisticamente: con uno stile infatti sempre così guitar oriented (anche se il batterista Alessandro Cupici tiene bene testa) infatti i nostri vanno a rifarsi ai finlandesi Sacrilegious Impalement di “Lux Infera”, solo con una certa componente più derivante dal death metal che conferisce una virata verso i Behemoth, anche se resta sempre più tra le righe; questo lo si evince in “Cycles of destruction”, un brano furibondo, rapido e frenetico, o nella selvaggia “The antagonist”, anche se la palma del brano più riuscito sta secondo me in “Spectral enigma”, dove i riffs in apertura del brano conferiscono davvero un mood spettrale che centra il mood, per poi finire in una riuscita parte più melodica dopo i 3 minuti di durata. La conclusione è affidata a “The poison chalice”, un brano che mostra cosa sanno fare gli Aran Angmar su parti più corali e malate, il tutto sempre su una sezione ritmica molto competente e il chitarrista Maahes che col suo strumento tira cartelle a destra e a manca.
Poco da dire: se cercate un disco black metal serrato e violento, “Atavismus & dying stars” degli Aran Angmar fa al caso vostro. E ora scusate ma credo proprio che andrò a sentirmi anche il primo.

Track by Track
  1. The womb of dreams 75
  2. Cycles of destruction 80
  3. Abyssal god 75
  4. The antagonist 80
  5. An astral portrait 80
  6. Atavism and dying stars 75
  7. Spectral enigma 85
  8. The poison chalice 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Snarl pubblicata il 28.05.2023. Articolo letto 610 volte.

 

Articoli Correlati

Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.