Noveria «The Gates of the Underworld» [2023]

Noveria «The Gates Of The Underworld» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Sabba Maledetto »

 

Recensione Pubblicata il:
22.07.2023

 

Visualizzazioni:
1235

 

Band:
Noveria
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Titolo:
The Gates of the Underworld

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Francesco Corigliano, voce
Francesco Mattei, chitarra
Andrea Arcangeli, basso
Davide Calabretta, batteria
Julien Spreutels, tastiere

 

Genere:
Prog Metal

 

Durata:
1h 8' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.08.2023

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Essere recensore di una metal-webzine può regalare molte piccole soddisfazioni come, ad esempio, avere l’onore ed il privilegio di ascoltare in anteprima assoluta un album che deve ancora essere lanciato sul mercato e la soddisfazione cresce se l’album in questione è la nuova fatica in studio dei Noveria, band prog metal formatasi a Roma nel 2013, per poi esordire nei giri della musica nel 2014 con l’album Risen che, grazie ai patti stretti sotto la storica casa discografica Scarlet Records e grazie all’ottimo supporto di un manager professionale al 100% sotto ogni punto di vista, i Noveria hanno avuto l’occasione di mettere in mostra tutto il loro straordinario talento riuscendo a conquistare ad una velocità disarmante il posto d’onore insieme a tutte le band che hanno segnato l’andamento storico del metal italiano.
The Gates Of The Underworld è il titolo del nuovo album dei Noveria, un mix di prog metal ispirato alla scuola dei Symphony X e di un power metal suonato sulla scia delle ritmiche di gruppi come Edguy e Angra, dando come risultato un disco dalle atmosfere epiche e soprannaturali in grado di regalare all’ascoltatore una miriade di emozioni avvertite grazie ai numerosi “chills” orgasmici che si susseguono ordinatamente in tutto l’apparato nervoso.
Ammetto che nel recensire The Gates Of The Underworld sono stato un tantinello “di parte” per il semplice motivo che una band del calibro dei Noveria può contare sulla fantastica voce di Francesco Corigliano e sullo splendido lavoro dietro le pelli di Davide Calabretta, originari e residenti a Crotone (dove sono cresciuto e vivo tutt'ora), città che può finalmente vantarsi di aver dato i natali a due musicisti heavy metal il cui destino sembra proprio quello di affermarsi fra gli alti ranghi di questo genere (anche se Crotone può ugualmente essere ricordata quando si parla di musica per aver dato alla luce il celebre cantautore Rino Gaetano ed i nonni di Steven Tyler degli Aerosmith e di Mille Petrozza dei Kreator). Ma nonostante quanto affermato prima, vi assicuro che questo disco possiede oggettivamente potenzialità fuori dalla norma; una volta che lo avrete ascoltato sono sicuro che mi darete ragione.
Detto questo, iniziamo a parlare del disco nei suoi minimi dettagli:
La chitarra si basa su riff potenti ed aggressivi che creano un effetto quasi ipnotico, riff graffianti interrotti frequentemente da assoli virtuosissimi che mettono in risalto l’ineffabile talento di Francesco Mattei dimostrandosi un musicista con la “M” maiuscola, un genio che solo pochi sono in grado di tenere testa.
La batteria è davvero potente e dotata di una tecnica sonora da lasciare senza fiato; ma d’altronde, chi è di Crotone e conosce Davide Calabretta sa benissimo del suo curriculum musicale che lo ha reso un percussionista in grado di suscitare l’invidia e l’ammirazione di molti, soprattutto da parte dei suoi allievi a cui ha trasmesso tutta la passione e la devozione che gli si deve a questo strumento.
Francesco Corigliano coinvolge con un cantato pulito degno di essere accostato a voci dello stesso spessore di Tobias Sammet ed Edu Falaschi, un cantato corale che ci accompagna in un viaggio onirico cavalcando incalzante le note di tutte le tracce dell’album per poi interrompere improvvisamente con growl profondi ed irruenti generando stimoli in grado di far tribolare brevemente ma impetuosamente le meningi dell’ascoltatore che rimarrà incredulo nello scoprire che ci sono ancora ugole del genere piazzate davanti i microfoni.
Un altro elemento molto importante nella musica dei Noveria è la tastiera, responsabile delle parti elettroniche e sperimentali presenti nelle tracce, arricchendo il sound con tonalità non proprio convenzionali, ma che conferiscono una notevole originalità alla musica del disco.
Virtuosismo al di sopra dei normali canoni, stoffa da vendere sottoforma di lingotti d’oro, canzoni di una bellezza oltre misura: la grande complessità compositiva, l’uso di tempi dispari e i vari cambi di ritmo fanno di The Gates Of The Underworld un album superbo e fastoso dove il prog metal ed il power metal sono mescolati abilmente per dar vita da un’unica forma sonora farcita con elementi prelevati dal metal estremo, dalla musica classica e dal jazz creando un contrasto che trascende il metal stesso portandolo a livelli mai toccati prima d’ora: in questo periodo ero generalmente scettico sul futuro della nostra musica preferita ma ascoltando oggi il nuovo album dei Noveria mi tocca fare qualche passo indietro ed ammettere che tutto sommato, forse, seppur rimanendo “di nicchia”, il metal non ha ancora voglia di estinguersi e continuerà a rimanere vivo per molti altri anni a venire regalandoci le emozioni e sensazioni allo stesso modo di come faceva negli anni ’70 quando aveva il suo bel posticino anche nei vari programmi radiofonici.
L’uscita del nuovo album dei Noveria è prevista per il 25 agosto 2023: un po’ di pazienza e vedrete che il vostro parere sarà esattamente uguale a tutto quello che ho scritto nella mia recensione.

Track by Track
  1. Heritage S.V.
  2. Origins 80
  3. Descent 85
  4. Venom 95
  5. Revenant 95
  6. The Gates Of The Underworld 90
  7. Ascent 80
  8. Overlord 95
  9. Anima 80
  10. Eternal 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
88

 

Recensione di Sabba Maledetto pubblicata il 22.07.2023. Articolo letto 1235 volte.

 

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