Littu «Accolti da Antiche Radici» [2023]

Littu «Accolti Da Antiche Radici» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zolgia108 »

 

Recensione Pubblicata il:
25.07.2023

 

Visualizzazioni:
454

 

Band:
Littu
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Titolo:
Accolti da Antiche Radici

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessandro Seghene: chitarra, basso, programmazione batteria, suoni ambientali, testi
Ignazio Simula: voce

 

Genere:
Post Metal / Post Doom Metal / Dark Rock

 

Durata:
41' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.03.2023

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Metaversus - Press & Promo
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Recensione

Il richiamo ancestrale dell'"Eco del fuoco di Gennaio" dà inizio ad un rituale naturalistico. I canti dei bambini, i pesanti passi sulla neve, la ricerca della legna da ardere contro ogni intemperie. Ed in questo cerchio di rami riesco ad addentrarmi in una tradizione così distante. Poi le foglie cullate dal vento e le ombre tenebrose di "Per il fuoco di Gennaio" iniziano ad incuriosirmi, quasi ad ipnotizzarmi. La voce ha una lirica poetica, a volte quasi melodrammatica che mi ricorda un po' "Quella vecchia locanda", ed è avvolta da un alone strumentale tipico dei primi album dei Katatonia, in particolar modo "Dance of December Souls", creando un connubio strano, quasi uno scontro di idee, per poi mergersi in un'evoluzione gutturale che spinge tutti verso il basso. Dentro questo fitto bosco, il "Littu", sento un legame sempre più forte a delle radici per me finora ignote. Le "Elighe" sono possenti come i monoliti degli "Omega Massif", è impossibile scagliarne le cortecce, inamovibili nel loro immobilismo secolare riescono comunque a comunicare vibrando. Ed è qui che entra in gioco quella punta di malinconia di coloro che non possono far altro che osservare il divenire umano: il bene, il male e tutto ciò che sta nel mezzo. I lecci sono testimoni eterni. Con "Coros" va avanti la scia sludge alla Neurosis, un lungo sentiero in perenne salita, faticoso, stancante fino allo stremo, e solo con "Dae su Littu Sighinde Sa Riva de su Temu" possiamo finalmente ritrovare un po' di pace e conforto. Accampati in una radura, con l'acqua dolce che scorre e ci culla nel sonno, in una ballata post rock eterea e sognante. "Come onde" è il viaggio in mare, la costante indecisione, la vita sempre in bilico che ci prepara progressivamente a rientrare nel loro mondo, nel loro "Dromos". Qui la pioggia batte incessante e ti entra in testa, tanto quanto la poesia che ne deriva, e nonostante la difficoltà del percorso ci si fa forza e si arriva in cima, dove ci aspetta la verità: l'abbraccio di chi ci ha amato incondizionatamente nonostante le nostre mancanze, di colei che è sempre stata al nostro fianco persino mentre la stavamo pian piano uccidendo: la natura. E colei che, vendicativa, inevitabilmente ci porterà a fondo con sé.

"Accolti da Antiche Radici" è un album Ctonio, sotterraneo, radicale. Che fa riflettere sia sul piano materiale che su quello spirituale. Un album che guarda il cielo solo quando batte il sole, così che le lacrime possano bagnare la terra e donare nuova vita.

Track by Track
  1. L'eco del fuoco di Gennaio 75
  2. Per il fuoco di Gennaio 85
  3. Elighe 85
  4. Coros 70
  5. Dae su littu sighinde sa riva de su Temu 80
  6. Come onde 70
  7. Dromos 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Zolgia108 pubblicata il 25.07.2023. Articolo letto 454 volte.

 

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