Formalist «We Inherit a World at the Seams» [2023]

Formalist «We Inherit A World At The Seams» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
28.07.2023

 

Visualizzazioni:
461

 

Band:
Formalist
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Titolo:
We Inherit a World at the Seams

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Ferdinando Marchisio :: Vocals;
- Michele Basso :: Guitars, Electronics;
- Marcello Groppi :: Bass;
- Riccardo Rossi :: Drums, Electronics;

 

Genere:
Doom / Sludge / Drone

 

Durata:
33' 14"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.05.2023

 

Etichetta:
Brucia Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
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Recensione

Tre sono i brani del nuovo lavoro dei Formalist, di nuovo sulla cresta dell’onda a seguito del precedente debutto che li aveva resi assai noti nella scena underground. I tre brani che percorrono la rabbiosa quanto raffinata nuova creatura di questa band, si sviluppa in tre quarti d’ora scarsi di ascolto generando un doom sludge aggressivo e penetrante che, a cominciare dal primo dei tre brani, è tutta una vibrazione costante ed ininterrotta. Il rabbioso clean inasprisce e rende ancor più acerbi i pesantissimi riff che in maniera lenta si inebriano e fanno continuamente presa generando scenari inaspettati, cupi e deliranti. Il malessere è sempre presente e si fa sentire in maniera schietta, senza bisogno di introduzioni o di stacchi particolari ma con i soli e devastanti passaggi che si susseguono in maniera scellerata e delirante; il tutto emerge sin dal primo “Warfare” dove elettronica miscelata ad un contesto atmosferico mettono in maniera schietta ben in evidenza l’evoluzione dell’intero brano il cui inizio deciso, schietto e violento e il secondo delirante e devastante. E’ poi la volta di “Monuments” un brano dal sapore nichilista in cui la band dichiara la dannazione umana dinanzi ad una struttura doom funerea e cupa; la conclusiva “Selfish”, brano più lungo della triade, è probabilmente quello più melodico aperto da un monologo in lingua francese e si seguito sferzato da uno scream che lascia ben comprendere il senso del malessere e dell’oblio e l’immancabile messaggio che i Formalist si erano prefissati. Il disco nella sua ottica pessimista e claustrofobica, appalesa l’indiscussa capacità di questa band di saper trasformare la natura dei propri pensieri e le proprie teorie in musica.

Track by Track
  1. Walfare 80
  2. Monuments 75
  3. Selfish 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 28.07.2023. Articolo letto 461 volte.

 

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