Silence is Spoken «11» [2022]

Silence Is Spoken «11» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
12.08.2023

 

Visualizzazioni:
722

 

Band:
Silence is Spoken
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Titolo:
11

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Samuele Camiciottoli :: lead vocals;
- Alessandro Curradi :: bass, piano, synth, and backing vocals;
- Maurizio D’ario :: lead guitar, backing vocals;
- Lorenzo Panchetti :: drums, percussion, and synth;

 

Genere:
Hard Rock / Metal

 

Durata:
36' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
11.11.2022

 

Etichetta:
WormHoleDeath
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Influenzati per la maggiore dalla scena grunge di Seattle deli anni ’90 e dalle annesse band dell’epoca, i Silence Is Spoken rilasciano “11”, terzo album della propria carriera musicale, un disco, come sopra accennato, ricco di influenze che abbracciano crossover, grunge, alternative e metal. Il contesto offerto dagli otto brani si rileva come un insieme che abbraccia psichedelica, potenza, coscienza oltre che la ricerca interiore in sé stessi. Sin da subito l’espressività del clean rende significativo tutto il messaggio che la band si propone di trasmettere fatto non solo di forza sonora, di riff imponenti e stacchi melodici ma più che altro da una gran voglia di suonare con buon senso e trasmettere quanto prefissatosi. La parte forte dell’intero disco è rappresentata sia dalle melodie, che si rilevano soavi e in perfetta simbiosi con i toni e l’espressività del clean, oltre che dai ritornelli cantati; la traccia d’apertura del disco è riservata a “A Good God” un brano abbastanza coeso caratterizzato da un buon ritornello e dal relativo apparato melodico; molto più coinvolgente è invece la successiva “War ABC Song” una brano particolare che va addirittura a chiudere con piano ed archi; forse il brano che richiama al meglio l’essenza del grunge di Seattle è “1984” quasi a farci fare un salto indietro nel tempo per riascoltare le prime performance di Peral Jam e Soundgarden; i toni si fanno più intensi con l’energica “Game Over”; l’effetto e gli echi di “Mud Bones Worms” si fanno a poco a poco breccia rilasciando un clima oscuro e quasi rarefatto; invece d’effetto la conclusiva “Genesis 19/24”, un brano che pare racchiudere in sé melodie particolari e momenti più psichedelici. Concludendo, il disco, richiede diversi ascolti non offrendo la possibilità di poter delineare facilmente un genere definito; ciò che rende il tutto particolare in sostanza, al di là dei particolari cambi ritmici e i contesti di matrice sia prog che grunge, è la buona prova clean, capace di sorprendere nota dopo nota e di lasciare il messaggio proposto in questa occasione dalla band.

Track by Track
  1. A Good Dog 65
  2. War ABC Song 65
  3. 1984 75
  4. Game Over 70
  5. 1000 Petaled Lotus 65
  6. Mud Bones World 70
  7. 3Lateral Kingdoms 70
  8. Genesis 19/24 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 12.08.2023. Articolo letto 722 volte.

 

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