Taurus inferno «Taurus Inferno» [2023]

Taurus Inferno «Taurus Inferno» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
17.08.2023

 

Visualizzazioni:
651

 

Band:
Taurus inferno
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Titolo:
Taurus Inferno

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Camillo Venturi :: Guitars and Vocals;
- Antonio Ghisu :: Bass;
- Stefano Doretti :: Drums;

 

Genere:
Old School Metal

 

Durata:
37' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.12.2023

 

Etichetta:
Wanikiya Record
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Distribuzione:
CrashsoundDIstribution
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nella scena underground nazionale scendono in pista i Taurus Inferno, band debuttante con il loro omonimo album di metal old school che, ad essere sinceri, dopo tre ascolti non si rileva poi chissà che. A partire da una produzione poco curata, quasi ovattata oserei dire, il resto non riesce a fare molta presa nei confronti di chi scrive queste righe. I motivi per cui questo omonimo debutto non va oltre un certo livello, è in sostanza dovuto ad un contesto ritmico di base, poco propenso ad idee e ad iniziative di particolare entusiasmo. In sostanza, i riff non hanno molta presa e l’apparto ritmico, fatta qualche eccezione, si mantiene costante dall’inizio alla fine di ogni brano. Le idee potrebbero anche funzionare ma non sono poi in definitiva curate come dovuto; tolta l’immancabile melodia e un caldo quanto ruggente clean, i Taurus Inferno sembrano non voler decollare e rimangono statici per oltre mezz’ora di ascolto. Le falde sia ritmiche che di produzione si avvertono sin dall’apertura del lavoro con “Jump In The Dark” e si ripercuotono anche nella successiva; discorso appena poco diverso per “Be Silent”, dove la band sembra mettere il piede sull’acceleratore e spingersi oltre le proprie capacità ma poi l’uscita che ne deriva, per una linea produttiva forse poco curata, ne penalizza gli effetti; un po’ oscura è invece “Isolation Calling” che merita apprezzamenti per il mood con cui riesce a mettersi meglio in evidenza rispetto alle precedenti; anche “Hell of the damned” rilascia l’effetto riscontrato in apertura e rimane abbastanza statica oltre che monotona nell’esecuzione; la conclusiva “Witching Hour”, pare avere anch’essa una marcia in più rilevandosi tra riff e ritmica sempre in mid tempo abbastanza composta. Un debutto dobbiamo ammetterlo è sempre un lavoro al buio soprattutto per gli apprezzamenti eventuali della critica, ma il caso dei Taurus Inferno si rileva un caso in cui molte cose sono da rivedere sia nella qualità e produzione che nelle idee che, pur dando un’apparente sensazione di piacere, alla fine, se maggiormente curate e dinamizzate, eviterebbero la monotonia.

Track by Track
  1. Jump In The Dark 50
  2. Puritan 50
  3. Be Silent 55
  4. Isolation Calling 50
  5. Modern Atavism 50
  6. Hell Of The Damned 55
  7. In Your Eyes 55
  8. Witching Hour 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 55
Giudizio Finale
54

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 17.08.2023. Articolo letto 651 volte.

 

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