Slugg «Orichalcum» [2023]

Slugg «Orichalcum» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
09.09.2023

 

Visualizzazioni:
450

 

Band:
Slugg
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Titolo:
Orichalcum

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Jacopo Cautela :: guitar, voice;
- Stephen Drive :: bass;
- Valerio Libera :: drums, guitar, voice;

 

Genere:
Post Doom Metal/Sludge

 

Durata:
43' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
05.05.2023

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Sono quattro le tracce per il disco di debutto degli Slugg, band stoner, post metal doom capitolina intenta a catturarci nelle fangose ed intrigate maglie di “Orichalcum”. I brani, tutti di lunga esecuzione, si caratterizzano per le melodie che si sviluppano attraverso un sound e una struttura compositiva variegata oltre che istituita su alternanze moderate rispetto ad altre più lente ed omogenee. Un clean si alterna, a seconda della componente più cattiva dei brani, ad un growl di tutto rispetto che non guasta ma anzi rende il tutto maggiormente diversificato. Altro punto a favore del debutto è rappresentato dalle sonorità che la band adotta fondate su distorti compatti e ritmiche sempre pronte a mutare assetto da un momento all’altro generando contesti ed atmosfere oscure e putride miste a parti di chitarra in assetto pulito prive di effetti. Le quattro tracce sono una sorta di epica suddivisa in quattro distinti capitoli ognuno dei quali fonda il proprio credo in direzioni diverse senza mai abbandonare la forza e la personalità che ne caratterizza l’essenza come nel caso di “Yonder” e “Opal” due brani molto particolari tra andature effetti e immancabilmente tra le parti cantate; i successivi “Vagrant” e “Bloodbound” hanno invece un qualcosa che le rende appena più dure nel sound ma lente nell’esecuzione. In definitiva, ciò che colpisce del lavoro, è la buona portata dei brani e le relative strutture che ne caratterizzano la qualità compositiva; indubbiamente però, suddividere per quasi tre quarti d’ora di ascolto soli quattro brani, può a lungo tempo rischiare di annoiare un po’ dando un effetto contrario rispetto a quello che in realtà rappresenta l’essenza del disco. In ogni caso, buona la prima.

Track by Track
  1. Yonder 75
  2. Opal 70
  3. Vagrant 75
  4. Bloodbound 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 09.09.2023. Articolo letto 450 volte.

 

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