Gosforth «Scourge of Dark Dominion» [2023]
Recensione
Devo dire che l’estate 2023 ha portato diverse belle uscite discografiche in ambito Black Metal italiano, e a conclusione della stagione ecco ritornare sulle scene i Gosforth da Milano, dopo 17 anni di scioglimento o perlomeno di silenzio discografico, se si eccettuano pubblicazioni di demo in questi ultimi anni, che con questo “Scourge of dark dominion” ci propongono 6 brani più intro ripartiti in poco più di mezz’ora di una musica tanto massiccia nei moods quanto non troppo sopra le righe, caratterizzata dall’avere effetto più nella durata complessiva del disco che per qualche momento in particolare.
L’ascolto di “Scourge of dark dominion” in particolare si fa notare per la presenza di soluzioni stilistiche non presenti nei dischi precedenti, come un positivo utilizzo del basso che si compenetra alla perfezione con i riffs di chitarra, sulla scia dei primi Watain, come si sente già nella opener “Luciferian gnosis” e nella successiva title track, probabilmente il brano migliore del disco per un approccio compositivo fosco e mai troppo diretto, ma comunque dal feeling malefico tangibile, specie nella parte arpeggiata. Proseguendo l’ascolto del disco, va confermandosi la mia impressione che “Scourge of dark dominion” non è poi così originale, ma non sembra essere mai stato quello l’obiettvo dei Gosforth, che invece lavorano più sul mood compatto, e la cui aura malsana va a ricordare perfino certe cose degli Hell Militia nel proseguire dei minuti. Detto questo, va anche sottolineato che comunque il nuovo dei Gosforth possiede anche alcuni margini dove si può fare di più, dovuti forse alla ruggine accumulata nel corso degli anni e un aggiornamento ancora parzialmente in divenire; ne sia un esempio di ciò che dico “Funeral lust”, un brano senz’altro riuscito ma anche tutto sommato classico, e con la seguente “As gods below” che è altrettanto non così tanto originale, e che consiste in poco più che la sostanziale prosecuzione del brano precedente.
Questo è quanto: il nuovo dei Gosforth può forse aggiornarsi un po’ di più come sound e a volte suona classico, ma comunque ci piace, convince e ha il suo tiro. Si poteva forse anche chiedere un brano in più, ma anche così non ci lamentiamo. Se il sound gelido black metal è ciò che volete sentire e particolarmente se non v’importa particolarmente dell’originalità, il nuovo disco dei Gosforth è certamente un acquisto più che consigliabile.
Track by Track
- Ignis daemonicus - Intro S.V.
- Luciferian gnosis 75
- Scourge of dark dominion 80
- Graced by flames 75
- Funeral lust 70
- As gods below 70
- Legion of the adversary 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
73Recensione di Snarl pubblicata il 28.09.2023. Articolo letto 577 volte.
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