Pino Scotto «Live N' Bad» [2023]

Pino Scotto «Live N' Bad» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Sabba Maledetto »

 

Recensione Pubblicata il:
21.10.2023

 

Visualizzazioni:
729

 

Band:
Pino Scotto
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Titolo:
Live N' Bad

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Pino Scotto, voce
Steve Volta, chitarra
Gianantonio Felice, basso
Luca Mazzucconi, batteria

 

Genere:
Hard Rock

 

Durata:
1h 11' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.04.2023

 

Etichetta:
Wanikiya Record
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Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Uno dei personaggi più controversi della storia del metal italiano; una delle voci più intramontabili ed epiche di tutto l'universo del metallo, grande arringatore di folle da un lato ma anche contestato agitatore populista, musicista di scarso talento, interlocutore scurrile e profondamente ignorante dall'altro...
Di tutto e di più si è detto sul da sempre discutibile, mitico e favoloso Pino Scotto, storico leader dei leggendari Vanadium, epico gruppo che sulla scia delle grandi band come Black Sabbath, Iron Maiden, Judas Priest e Motörhead ha fatto sì che l'heavy metal prendesse piede anche nella nostra penisola facendo in modo che la nostra musica preferita entrasse anche nel sangue dei metallari d'Italia, portando alla conseguente formazione di tantissime altre band che si sono guadagnate il podio d'onore sventolando il tricolore al fianco dei mostri sacri del rock dimostrando che anche l'Italia può contare su talenti di grosso calibro.
Un concerto con Pino Scotto dal vivo è un'esperienza che deve essere fatta almeno una volta nella vita; è un tuffo nel passato, quando il rock era rappresentato da chitarre sferraglianti, moto rombanti, anarchia e inondanti fiumi di Jack Daniel's che si tuffavano in gola portando a sbronze memorabili che, sono pronto a scommettermi le borchie e gli anfibi, chiunque di noi ha avuto modo di provare sulla propria pelle.
Ora, su quanto si dica sull'intelligenza e l'educazione di Pino, non mi esprimo perché non sta a me giudicare in questa sede, ma riguardo il suo talento musicale, avendolo visto tre volte scatenarsi sul palco, non riesco a trovare alcun motivo valido per parlar male di lui.
Quello di cui ho avuto l'onore di recensire io è un disco registrato dal vivo che prende il nome di Live 'N' Bad, un altro concerto in cui Pino Scotto non perde l'occasione di essere sé stesso, dove il ritorno al passato della musica heavy metal fa da padrone rievocando i ricordi degli anni '80 quando essa si presentava per come ne ho parlato all'inizio della mia recensione.
Si aprono le danze con il pezzo Don't Waste Your Time tratto dall'album Dog Eat Dog pubblicato nel 2020 che, già dal titolo, sembra istigare ad un eccessivo sprigionamento testosteronico dal sapore anni '80 per proseguire con altri pezzi come Dog Eat Dog, La resa dei conti, An Eye For An Eye fino ad aizzare la folla sulle note di vecchi classici come Morta è la città e Come Noi, immancabili ad ogni concerto di Pino Scotto.
Ovviamente, come in tutti i progetti solisti, il frontman non può andare lontano se non si circonda anche di ottimi musicisti e anche per Pino Scotto la regola è uguale e ha dato le prove della capacità dei suoi accompagnatori facendoli mettere in mostra individualmente durante il concerto: i riff classici accompagnati dagli assoli della scuola dei Led Zeppelin sono il marchio di fabbrica di Stefano Volta, una batteria ritmata e veloce ci dà un'idea dell'infallibilità di centrare ogni colpo con una precisione microscopica da parte di Luca Mazzucconi mentre Gianantonio Felice ci delizia con una bella cadenzata di un basso che viene trattato come strumento di importanza alla pari degli altri in cui Felice dà libero sfogo alla sua fantasia (ascoltate lo e vediamo se riuscirete a contraddirmi!) invece di limitarsi ad un semplice accompagnamento come avviene in altre band.
Il concerto si chiude con la cover dei Motörhead Stone Dead Forever dove Pino rende omaggio all'ormai leggenda scomparsa Lemmy Kilmster e lo ringrazia vivamente sottolineando come senza cantautori del genere non avremmo mai imparato ad amare il metal come si deve.
Concludo la mia recensione con un messaggio rivolto al protagonista di questo concerto: caro Pino, ti ho visto ben tre volte e per ben tre volte non mi hai mai fatto mancare il divertimento, l'allegria e la soddisfazione di essere al cospetto di un grande frontman musicale che sa unire talento e carisma in modo più che sorprendente dimostrando che nonostante gli anni passino, resti ancora una grande stella nei ranghi del metal e rimango dell'attuale parere anche mentre recensiscon il tuo disco. Detto questo invito tutti ad ascoltare il live o, molto meglio, presentarsi sotto il palco se avrete la fortuna di avere Pino fare tappa nella vostra città; vi assicuro che a fine serata non penserete neanche un minuto di aver sprecato inutilmente un'ora del vostro tempo nell'assistere al concerto in cui si vede il leggendario boss dei Vanadium in azione.
Buona fortuna, Pino! Ci aggiorniamo nuovamente per il tuo album di inediti previsto per l'anno prossimo!

Track by Track
  1. Don't Waste Your Time 90
  2. La Resa dei Conti 80
  3. Dog Eat Dog 85
  4. Not Too Late 80
  5. Cage Of Mind 75
  6. An Eye For An Eye 75
  7. Come Noi 90
  8. Morta e' la Citta' 95
  9. Drum solo S.V.
  10. Bass solo S.V.
  11. Same Old Story 75
  12. Don't Be Lookin' Back 85
  13. Guitar solo S.V.
  14. Streets Of Danger 80
  15. Get Up Shake Up 75
  16. The Eagle Scream 80
  17. Talking Trash 80
  18. Stone Dead Forever 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
81

 

Recensione di Sabba Maledetto pubblicata il 21.10.2023. Articolo letto 729 volte.

 

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