The Skullthrone «Dusk And Dawn» [2023]
The Skullthrone
Titolo:
Dusk And Dawn
Nazione:
Italia
Formazione:
L.B.M. Hades :: Bass, Guitars
L.B.M. Havok :: Vocals, Guitars
G.G. :: Drums
Genere:
Black / Death Metal
Durata:
38' 29"
Formato:
CD
2023
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Finalmente arrivano all’album di debutto i molisani The Skullthrone, una band che ho seguito con interesse in passato per un interessante Death/Black Metal che incrociava il feeling malsano di certi Mortuary Drape con riffs semplici e su note dettati dagli Incantation, per una qualità musicale buona, ma che per via di releases dal minutaggio corto, aveva bisogno assolutamente di più garanzie sulla lunga distanza.
E devo dire che con questo “Dusk and dawn” il risultato è a luci e ombre, purtroppo, dove il risultato è abbastanza sfasciato da un sound smorto e il sound più tipicamente black metal gelido non esalta la furia sonora dei The Skullthrone, che invece necessitano di suoni decisamente più pesanti e orientati sulle basse frequenze per brillare. Ma non è soltanto questo: va anche detto che in questo disco molti dei brani sono (fortunatamente) nuovi, e però l’ispirazione va e viene, con i primi due brani francamente abbastanza incolori, dove i riffs si fanno melodici e decisamente meno aggressivi e che vanno anche a indugiarsi in tempi lenti e trascinati. Fortunatamente, da qui in poi la situazione migliora con “Oblivion” che però è già edita, e con i due brani successivi più concisi che non si perdono in lungaggini, e con un tiro maggiore, e la conclusione è lasciata al brano che secondo me racchiude la verità sul disco, ovvero “Blessed by blasphemy”, un brano già edito e del quale son sempre stato convinto della qualità, ma che qui è praticamente neutralizzato dal sound sopra menzionato. E giusto per chiarirci: “Dusk and dawn” non ha dei volumi da cantina, dove uno strumento copre l’altro: il sound è comprensibile ma è parecchio anonimo, dove serviva più eco per tutti gli strumenti e dove serviva più pesantezza del sound, oltre che qualche sovraincisione che secondo me avrebbe solo giovato al risultato finale.
“Dusk and dawn” è il frutto di una band capace, ma che ha bisogno secondo me sia di abbracciare le proprie capacità death metal, sia di scrollarsi di dosso certi luoghi comuni del black (i tempi medio lenti di cui sopra e certe lungaggini che si possono sfrondare), e sia di avere contatti con produttori e musicisti che sappiano indirizzare meglio i The Skullthrone e variegare il loro sound. Ora come ora, “Dusk and dawn” è un disco chiaramente fatto con tanta passione, ma il cui risultato è solo discreto per i motivi suddetti. Forza ragazzi, occorre osare e muoversi di più.
Track by Track
- Enslaver of souls 60
- Paimon 60
- Oblivion 70
- Blackness 70
- Heresy of hope 70
- Blessed by blasphemy 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 55
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Snarl pubblicata il 04.11.2023. Articolo letto 544 volte.
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