BangOut «Paradise '99» [2022]

Bangout «Paradise '99» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Susie Ramone »

 

Recensione Pubblicata il:
09.11.2023

 

Visualizzazioni:
602

 

Band:
BangOut
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Titolo:
Paradise '99

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Nash – Vocals, Guitar
Doomie “Umi” D. – Guitar, Vocals
MäKK8 – Bass, Vocals
Money – Drums

 

Genere:
Hard Rock

 

Durata:
37' 11"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
29.09.2022

 

Etichetta:
Time To Kill Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Infinity Heavy
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Recensione

A distanza di sei anni dal loro primo lavoro, “Rotten Roll”, i BangOut tornano sulle scene con una nuova formazione e con “Paradise ‘99”, album pubblicato nell’autunno del 2022 dalla Time to Kill Records. Undici brani estremamente ispirati esprimono un sound variegato, che spazia dall’hard rock all’heavy metal al pop metal, senza trascurare echi di art-rock, riscontrabili negli inserti di musica classica presenti in alcuni brani. Ad aprire l’album della band romana è “Survive the fall”, ballad dalle atmosfere anni ’80 seguita da “The cage inside”, brano caratterizzato da un bell’assolo di chitarra verso la parte finale e da parti vocali che richiamano lo stile di Dave Mustaine. “Paradise ‘99” è invece una canzone “cinematografica”, contrassegnata dal ritornello orecchiabile, dalla sperimentazione elettronica con le tastiere - fil-rouge dell’intero album - e da ispirazioni ai tessuti sonori dei Metallica e dei Guns ‘n’ Roses. La preponderanza delle parti di tastiera si evince anche in “Animal”, che ricorda, nella struttura e in elementi quali cori e stacchi di batteria, il sound di Alice Cooper nel periodo anni ’80. Dopo “Something special”, ecco “Stupid Bitch!”, chiaramente dedicata alle ex e ai rapporti sentimentali finiti male, seguita da “Long Live the brave”, bel brano permeato da strutture vocali e cori costruiti, anche qui, sullo stile di zio Alice. Coinvolgenti e struggenti gli assoli di chitarra; la voce, poi, risulta sempre potente e carica. Particolare e d’atmosfera è, inoltre, “Calling”, seguita dall’appassionata “The end of all stars”, mentre “Roots to Stone” è una ballad con voce e piano, in stile Guns ‘n’ Roses/Bon Jovi, accompagnata da una sezione d’orchestra. A chiudere l’album dei BangOut è One reason (Better than nothing), una canzone magnetica che sembra richiamare le atmosfere gothic rock dei Sisters of Mercy.

Track by Track
  1. Survive the fall 60
  2. The cage inside 60
  3. Paradise ’99 70
  4. Animal 70
  5. Something special 70
  6. Stupid Bitch! 60
  7. Long Live the brave 80
  8. Calling 60
  9. The end of all stars 60
  10. Roots to Stone 75
  11. One reason - (Better than nothing) 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Susie Ramone pubblicata il 09.11.2023. Articolo letto 602 volte.

 

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