King Potenaz «Goat Rider» [2023]

King Potenaz «Goat Rider» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
19.11.2023

 

Visualizzazioni:
681

 

Band:
King Potenaz
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Titolo:
Goat Rider

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Giuseppe Guarini :: guitars/vocals;
- Francesco Pensato :: bass;
- Piero Schiavone :: drums/synths;

 

Genere:
Occult Stoner Doom

 

Durata:
47' 12"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.04.2023

 

Etichetta:
Argonauta Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Recensione

Il debutto dei King Potenaz, band dedita al un doom stoner metal, è questo “Goat Rider”, un disco di otto tracce di media lunghezza, che abbraccia l’intero ascolto per quasi quarantacinque minuti. La band, composta da un trio pugliese, riesce a dare una buona impressione di sé nel corso dell’ascolto grazie sia ad una coerente linea compositiva sviluppata sia su distorti aridi e contesti d’effetto al limite della rarefazione in cui il clean, anch’esso effettato e spesso inasprito, fa tutto il resto. Le andature si presentano in maniera assai moderata e lenta ma offrono allo stesso tempo diverse variazioni che a lungo andare rendono il tutto più dinamico del previsto. Il clima che il trio forgia è in sostanza, come sopra già anticipato, prettamente rarefatto ed arido ma allo stesso tempo piacevole e ne sono prova brani come l’opener “Among The Ruins”, il cui clima ci ricorda brand come Monolord e Windhand, ma ancora la splendida omonima “Goat Rider”, forte di un intermezzo ipnotico dall’avvolgimento magnetico; che dire poi della splendida esecuzione e del clima quasi magico e surreale che si percepisce con “Pazuzu” brano che vede la guest Sibilla alla voce; c’è poi “Cosmic Vojagers” un brano che vede anche l’inserimento di elementi tribali dando comunque luogo ad uno scenario strumentale intenso e ammaliante. Molto dark sono invece in contenuti di “Moriendoom (La ballata di Ippolita Oderisi)”altro brano prettamente doom metal, compatto, coeso e più divertente nella sua seconda parte; concludono il platter “Monolitich” e la lunga “Dancing Plague” due brani diversi tra loro ma che ancora una volta dimostrano il potenziale creativo della band. A conclusione possiamo dire che questo “Goat Rider”, disco di debutto della band è un buon lavoro capace di generare scenari e momenti riflessivi intensi e particolari difficilmente dimenticabili.

Track by Track
  1. Among The Ruins 80
  2. Pyramids Planet 80
  3. Goat Rider 80
  4. Pazuzu (feat. Sibilla) 80
  5. Cosmic Voyagers 80
  6. Moriendoom (La Ballata di Ippolita Oderisi) 80
  7. Monolithic 80
  8. Dancing Plague 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 19.11.2023. Articolo letto 681 volte.

 

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