Recensione

L’idea di formare i The Oldy Bastards nasce dalla passione di un quartetto di amici dediti al thrash’n roll appartenente all’epoca della Bay Area oltre che di death metal riconducibile alla prima metà degli anni ’90. Le dodici tracce di questo debutto chiamato “Cant’t Beat The Classic” che vede peraltro tra la tracklist l’inclusione come cover di “Out Of Hand” degli Entombed, rivela un effetto strutturale completo tra groove, riff intensi e apparati melodici quasi sempre orecchiabili che molto ci ricordano le vecchie glorie dei predetti generi dell’epoca ’80-’90. Il suono nel corso dell’ascolto risulta un po’ ruvido per alcuni brani ma in ogni caso tale da non intaccare mai il credo della band che in definitiva si rileva sempre efficace e mai blando nei contenuti; il tono del clean, come del resto da prassi, nella propria corposità assume diverse sfaccettature e si amalgama perfettamente nelle dinamiche del platter. L’unica pecca probabilmente è il non ottimale contesto della produzione che lascia qualche sbavatura di tanto in tanto percepibile e che renda non piena giustizia al disco; le tracce scorrono decise e le dinamiche sono sempre sulla cresta dell’onda, difficilmente si assiste a qualche colpo basso ma sempre ad un insieme di idee complessivamente efficaci. Nel complesso, non gridiamo certo al miracolo, ma possiamo in definitiva riconoscere a questa band un efficiente e ben orchestrato meccanismo che riesce nel proprio intento.

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