Ponte del Diavolo «Fire Blades From The Tomb» [2024]

Ponte Del Diavolo «Fire Blades From The Tomb» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
15.03.2024

 

Visualizzazioni:
844

 

Band:
Ponte del Diavolo
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Titolo:
Fire Blades From The Tomb

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Erba del Diavolo :: vocals;
- Krhura Abro :: bass;
- Kratom :: bass;
- Segale cornuta :: drums;
- Nerium :: guitars;

Guest Musicians:
- Andrea L’Abbate :: synth on “Covenant”;
- Lucynine :: theremin on “Covenant”;
- Vittorio Sabelli :: clarinet on “Covenant”, “Red as the sex of She who lives in death”, “Nocturnal veil”;
- Davide Straccione :: vocals on “The weeping song”;

 

Genere:
Doom / Black Metal

 

Durata:
44' 23"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
16.02.2024

 

Etichetta:
Season Of Mist
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
CZ! Promotions
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Recensione

Recentemente disponibile su tutte le piattaforme on line e naturalmente in limited edition formato fisico, c’è il debutto discografico dei Ponte del Diavolo intitolato “Fire Blades From The Tombs”, un black doom metal vecchio stampo reso ammaliante da un inedito clean tutto al femminile, cantato in lingua madre. Al di là di un sound e di una ritmica d’eccellenza disposta anche con tratti post punk e darkwave oltre che dalle immancabili melodie, ciò che particolareggia la formazione a cinque della line up, è l’inedita presenza di due bassi, oltre che la sorprendente e fantastica voce della cantante Erba del Diavolo, dal cui magnetico tratto sembra difficile liberarsi tra vortici altalenanti e tra la splendida quanto seducente impostazione. Le sette tracce offrono un insieme di andature prevalentemente moderate o, al massimo, in mid tempo, dove non manca quel velo di malinconia e di oscurità capace di caratterizzare i contenuti sin dai primi istanti in cui si preme il tasto play. Particolarmente attraenti risultano i brani dall’impostazione più doom ma a cominciare dall’opener “Demone” la band sa offrire un contesto più black deciso, tagliente e accelerato dove trova ritaglio la performance clean; c’è poi “Covenant”, brano che vede, come anche in altri, la partecipazione di alcune guest sia al synth che addirittura al clarinetto; decisamente darkwave doom è l’impostazione di “Red As the Sex Of She Who Lives in death” dove la lenta andatura ma anche la struttura e il mood proposto determinano un assetto piuttosto oscuro e riflessivo; va ancora menzionato “Nocturnal Veil”, forte di un apparato ritmico accelerato il cui la performance del clean magicamente dà l’impressione di trovarsi in un mondo surreale, fantasioso e maniacale; chiudono il platter “ Zero” e “The Weeping Song” il primo moderato e, il secondo dai contesti accelerati caratterizzati da refrain e successivi mid tempo coesi e dinamici. Debutto inedito e allo stesso tempo elegante, ricco di personalità e di innovazione; una band che avremo ancora modo di elogiare anche in futuro se questi naturalmente sono i presupposti.

Track by Track
  1. Demone 80
  2. Covenant 85
  3. Red As The Sex Of She Who Lives In Death 80
  4. La Razza 85
  5. Nocturnal Veil 80
  6. Zero 80
  7. The Weeping Song 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
82

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 15.03.2024. Articolo letto 844 volte.

 

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