Antonio Giorgio «Eternal Metal - Tales from the Twilight Zone» [2022]

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Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
02.04.2024

 

Visualizzazioni:
343

 

Band:
Antonio Giorgio
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Titolo:
Eternal Metal - Tales from the Twilight Zone

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Luca Gagnoni :: Guitars
Gabriele Crisafulli :: Keyboards
Antonio Giorgio :: Vocals
Claudia Beltrame :: Female Vocals
Luca Gagnoni :: Bass

 

Genere:
Metal

 

Durata:
1h 30' 44"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.12.2022

 

Etichetta:
AUSR Digital Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Tanto lodevole quanto fine a sé stesso questo pur poderoso sforzo discografico di Antonio Giorgio e la sua crew strabordante di passione per il metal classico, che ci propongono 18 brani di più di un’ora e mezza di musica pubblicata solo in formato digitale, e sono tutte covers. Fatte benino e con tanta passione, ma che oltre a un puro e semplice divertissement, non vanno granché.
E questo “Eternal metal – tales from the twilight zone” è così: tanta passione, poca rilevanza artistica, e risultati altalenanti, che variano in funzione della adattabilità del brano coverizzato alla capacità tecniche degli individui, passando così da una “The evil that men do” degli Iron Maiden rifatta bene, anche se nella copia in mio possesso c’è uno strano cambio di sound, come se fossero due brani uniti alla meno peggio, a una “Bark at the moon” di Ozzy Osbourne che va bene a livello vocale, ma i suoni non sono certi limpidi come dovrebbero. Ed è proprio qui che forse si nota la peggior carenza di questo disco: il fatto che i suoni non sono curati come dovrebbero a volte, con un risultato che eccelle nei momenti più atmosferici, come “Wait for sleep” dei Dream Theater o “Master of the wind” dei Manowar, ma va a perdersi quando invece serve un impatto rock/metal più dirompente, inevitabilmente rovinando un po’ la riuscita dei brani come “Leather rebel” dei Judas Priest o la stessa “Bark at the moon”.
In altre parole, questo disco di covers è più o meno come il disegno di un bambino di una cosa che ha visto e vuole ridisegnarla su di un foglio e te lo fa vedere: per niente disprezzabile e anzi da lodare per intento e aspirazione, ma dal punto di vista artistico è chiaro che è molto fine a sé stesso. Vediamolo per quello che è: un divertissement per l’appunto, niente di più o niente di meno, accontentiamoci. Sufficienza politica.

Track by Track
  1. The Evil That Men Do (Iron Maiden cover) S.V.
  2. Into the Fire (Dokken cover) S.V.
  3. Bark at the Moon (Ozzy Osbourne cover) S.V.
  4. We Rock (Dio cover) S.V.
  5. Fifth Angel (Fifth Angel cover) S.V.
  6. When Death Calls (Black Sabbath cover) S.V.
  7. Leather Rebel (Judas Priest cover) S.V.
  8. Save Our Love (Yngwie Malmsteen cover) S.V.
  9. Dark Reflections (Candlemass cover) S.V.
  10. I Will Remember (Queensryche cover) S.V.
  11. Point of View (Fates Warning cover) S.V.
  12. Wait for Sleep (Dream Theater cover) S.V.
  13. Edge of Thorns (Savatage cover) S.V.
  14. Brutal Planet (Alice Cooper cover) S.V.
  15. Victory is Mine (Virgin Steele cover) S.V.
  16. House on a Hill (Kamelot cover) S.V.
  17. God is Dead? (Black Sabbath cover) S.V.
  18. Master of the Wind (Manowar cover) S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
60

 

Recensione di Snarl pubblicata il 02.04.2024. Articolo letto 343 volte.

 

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