Rhino «Human Farm» [2024]

Rhino «Human Farm» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
09.04.2024

 

Visualizzazioni:
680

 

Band:
Rhino
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Titolo:
Human Farm

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Frank the Doc :: Vocals;
- Red Frank - Guitars;
- Frank Real Tube :: Guitars;
- Frank Door :: Bass;
- Lord J. Frank :: Drums;

 

Genere:
Heavy Stoner Rock

 

Durata:
42' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
23.02.2024

 

Etichetta:
Argonauta Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Recensione

Sonorità calde e una certa intesa tra chitarra e basso offrono lo spunto per apprezzare sin dai primi istanti di ascolto il secondo disco dei siculi Rhino dal titolo “Human Farm”, un otto tracce i cui contenuti si stendono attraverso un delicato stoner e rock desertico. Il nuovo disco della band è in sostanza un racconto psichedelico che si adatta alla realtà storica e al mondo in cui viviamo in cui si assiste al destino di tutti gli uomini ossia quello di far parte di un ingranaggio facente parte di un grande macchinario che li ha generati tutti. Il viaggio metaforico della band si contestualizza su sonorità elaborate ma che in parte ci ricordano Soundgarden e Black Sabbath per il crescendo e l’impulso strumentale diretto, coeso pieno di adrenalina. Ad ulteriore abbellimento anche il clean caldo ed espressivo in cui convoglia tutto l’apparato ritmico sempre e comunque simbiosi di un’esperienza accumulata individualmente da ogni singolo membro dalla band come nel caso di brani come “ Planet Of Dust” in cui trasuda passione e divertimento ma anche riflessione sia nel modo di concepire il mood sia soprattutto sui motivi melodici e strumentali in sé adottati dalla band; da ricordare ancora “Human Farm” forte di un’ambientazione arida cruda e desertificata proprio come l’effetto ed il sound delle note di apertura; molto accattivante il passo felpato del basso in “Magic Water” brano che vede la partecipazione femminile come guest al clean di Cristina Chimirri ma che in ogni caso si determina attraverso una struttura assai lenta e non troppo intraprendente. L’effetto fuzz di cui la band si serve assume forse la massima espressività con “Big Cloud Again” dove una ritmica un po’ più propositiva fa tutto il resto rimando forse un po’ troppo ripetitiva. Chiude il platter “Fast Radio Burst”, traccia molto psichedelica ma nuovamente abbastanza contenuta sia nei refrain che nella ritmica. Il disco merita plausi per quanto attiene la proposta e l’impegno profuso dalla band soprattutto nel generare particolari scenari aridi e parimenti isolati ma in definitiva, ferma restando la discreta linea compositiva, dopo un paio di ascolti, ci si rende conto che il tutto un po’ pecca di originalità.

Track by Track
  1. Agony & Madness 70
  2. Planet of Dust 70
  3. Gentle Sound of the Knife 65
  4. Human Farm 70
  5. Magic Water 70
  6. Big Clouds Again 65
  7. Padrock 65
  8. Fast Radio Burst 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 09.04.2024. Articolo letto 680 volte.

 

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