17 Crash «Stamina» [2022]

17 Crash «Stamina» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
21.04.2024

 

Visualizzazioni:
415

 

Band:
17 Crash
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Titolo:
Stamina

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Ros Crash :: Vox
C.J. Black Dog :: guitar
Wildcat :: guitar
The Mess Mistress :: bass
Phil Hill :: drums

 

Genere:
Hard Rock

 

Durata:
40' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
12.11.2022

 

Etichetta:
Rockshots Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Asher Media Relations
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Recensione

Il quarto album dei 17 Crash da Livorno, “Stamina”, è un disco che, diciamolo da subito, tenta il colpaccio, visto che per questa release i nostri hanno voluto puntare in grande con una produzione effettivamente eccezionale a cura di Alessio Lucatti e un mastering affidato a Simone Mularoni, tutto per quasi 41 minuti di sleaze rock che come al solito fa della sua freschezza compositiva l’arma vincente, e non certo dell’originalità.
Tuttavia, la musica dei 17 Crash è riuscita ma solo a metà, confermando dunque il livello qualitativo di qualche loro full length precedente, uno dei quali già recensito da me su questo sito: ovvero dei songwriters buoni e maturi, ma che oltre a un certo ritorno al passato non vanno, pur se con una qualità sonora ineccepibile. Infatti ci vuole poco a farcisi conquistare dalla coppia d’apertura “Higher” e “My world”, dove a scanso di qualche luogo comune francamente trito (la ragazza che orgasma l’abbiamo sentita e strasentita), i brani vanno dritti al punto, decisi e che centrano l’obiettivo, e poco importa che in “Soul” sembra che stia per partire qualche canzone dei Motley Crue: i brani comunque ci sono, e a volte osano pure, come l’inconsueto assolo di sax in “Keep yourself alive”.
Eppure, per qualche strano motivo da qui in poi i 17 Crash decidono di abbassare il tiro, e ci propongono una seconda metà del cd francamente più generica e meno riuscita, costituita da due brani senza idee particolari come “Reach for the sky” o “Flashing lights”, che semplicemente non eccellono, e non una ma ben due ballads come “In my dreams” e “Brand new way” che non mi suonano niente di speciale. Sarà che io non ho mai apprezzato granché le ballads tranne casi eccellenti, ma ormai questa soluzione stilistica la trovo ormai un cliché che fanno tutti più per abitudine, e direi anche un po’ pretenziosa, come se davvero fossimo negli anni 80 dove serviva la ballad commercialotta, e tutto questo senza contare che non siamo di fronte a robe tipo “Home sweet home” o “Sleeping in the fire”. Concludono due brani che fortunatamente ritornano ad essere un po’ più ispirati, ma non bissano il successo del primo album.
“Stamina” è dunque un disco che semplicemente conferma lo status dei 17 Crash: come detto sopra, un buon richiamo al passato e poco più, ma dove a questo giro non tutto funziona al massimo. Il voto riportato lì sotto altro non è che un sette, ovvero un “buono” che vuol dire che non rivoluzionerà la musica, ma almeno neanche ci lascia in balia di Imagine Dragons, X ambassadors e altri catorci “rock” moderni.

Track by Track
  1. A Song For Ennio 70
  2. Higher 70
  3. My world 75
  4. Soul 70
  5. Keep Yourself Alive 70
  6. In My Dreams 60
  7. Reach For The Sky 65
  8. Flashing Lights 65
  9. Brand New Way 60
  10. Danger Zone 70
  11. Strike first 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Snarl pubblicata il 21.04.2024. Articolo letto 415 volte.

 

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